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Diretore: Micheli Ladu - Editore: Sòtziu
Limba Sarda
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CHISTIONES
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05/11/2008
Lingua
sarda e disinformatsia
[dae http://gianfrancopintore.blogspot.com/] |
Tal Pablo Sole, un birbantello che deve aver mangiato pane e
disinformatsia fin dall'infanzia, scrive oggi un articolo contro
l'iniziativa dell'Ufficio regionale della lingua sarda di diffondere
s'Annuàriu de su contribuente 2008. Per vostro godimento, troverete
l'articolo integrale della Nuova Sardegna qui sotto: vale la pena di
leggerlo.
Liberissimo, il birbantello, di criticare, ci mancherebbe altro,
l'iniziativa e persino di ritenere che i suoi risultati "risultino a
volte grotteschi". Ma da briccone si trasforma in estortore della
buona fede dei suoi lettori quando, non riuscendo a mostrare i
risultati che risultano (non gli va bene il sardo, che almeno
rispetti l'italiano) "grotteschi", se li inventa di sana pianta.
Scrive: "Se la lettura dell’annuario dovesse alimentare qualche
dubbio, basta rivolgersi al proprio “kontiphizzadore”. Che in
logudorese significa più o meno “commercialista”." Quell'orripilante
e protosinaitico “kontiphizzadore” nel testo dell'annuario non
esiste, come non esiste in sardo. Ai miei tempi, un giornalista che
si fosse comportato in modo tanto truffaldino, sarebbe stato
licenziato in tronco.
Ecco l'articolo:
Il fisco vuole diventare più umano e ora parla in sardo
L’Agenzia delle entrate pubblica il primo «Annuariu de su
contribuente»
PABLO SOLE
CAGLIARI. Il fisco ‹‹dal volto più umano››, come l’ha definito il
direttore regionale dell’Agenzia entrate Guglielmo Montone, passa da
“su codighe Pin” e dal “calasciu fiscale”. Senza scordare la “prenotatzione
telefonica pro essere torrados a cramare” - per gli addetti ai
lavori: web e voice call back - o “su tzentru de assistentzia
multicanale”. Tutte perle pescate nel mare della “Limba sarda comuna”
e riversate nell’”Annuariu de su contribuente 2008”, presentato ieri
e commissionato dall’Agenzia delle entrate. L’adattamento dal testo
italiano è firmato da “S’ufitziu de sa limba sarda”, la creatura
della Regione nata col compito di promuovere la conoscenza e l’uso
della “lingua dei Padri”. Ma i tempi cambiano e bisogna adattarsi.
Seppure i risultati risultino a volte grotteschi. In poco meno di
200 pagine, “S’annuariu” passa dal capitolo dedicato ai “Servitzios
telematicos” fino alla “partida Iva e cumentzu atividade”, passando
per “alicuotas e detratziones Irpef”, “tassatzione de sas rendas
finantziarias”, “santziones tributarias penales e non penales”. Ma
visto che si parla di uno strumento pensato per rendere tutto più
chiaro e accessibile ‹‹anche allo strato più umile della
popolazione››, come ricordato dallo stesso Montone, non mancano
neppure le indicazioni dedicate ai più distratti su “comente ponnere
remediu a faddinas e ismentigos”. In una parola: “Su ravedimentu”.
‹‹L’annuario - ha aggiunto Montone - concentra in 25 capitoli tutte
le procedure, anche quelle più complicate, e le spiega all’utente in
modo facile». Un esempio, tratto dalle disposizioni da osservare
quando, contriti, si opta appunto per “su ravedimentu”: ‹‹Pro sos
contribuentes Iva trimestrales chi depent majorare sas summas de
versare de s’1 pro chentu, sos interessos legales e sa santzione
reduida tocat de los calculare subra sa base de s’importu chi
incluit cussas majoratzione››. Aggiunge Montone: ‹‹Da parte nostra,
l’obiettivo è quello di essere vicini al contribuente, che nel
contempo viene informato sui suoi diritti e doveri. Già da diverso
tempo abbiamo attivato una serie di servizi che permette all’utenza
di rapportarsi con i nostri uffici, e anche questa pubblicazione si
inserisce in questa linea››. L’assessore al Bilancio Eliseo Secci
spiega: ‹‹A partire dal boom economico, l’uso della lingua sarda è
venuto sempre meno. Occorre recuperarlo, e in questo senso va anche
la legge regionale che promuove l’utilizzo della “limba” nella
pubblica amministrazione. Ma quale “limba”? Ogni territorio
rivendica il suo primato. Se la lettura dell’annuario dovesse
alimentare qualche dubbio, basta rivolgersi al proprio “kontiphizzadore”.
Che in logudorese significa più o meno “commercialista”.
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