Limbudos: un’associazione per diffondere la Lingua sarda.
di Francesco Casula
In seguito a una riunione tenutasi a Laconi nel mese scorso, è stata costituita un’ associazione, nata per difendere e diffondere il Sardo. Ne fanno parte una ventina di operatori linguistici, editori, poeti e scrittori in lingua sarda. Ricordo fra gli altri, oltre a chi scrive questa nota, Paola Alcioni, Paolo Pillonca, Giuseppe Corongiu, Gianfranco Pintore, Pinuccio Canu, Anna Cristina Serra, Giovanni Piga, Francesco Gheratzu, Antoni Maria Pala, Micheli Ladu. Si sono dati come nome provvisorio quello di “LIMBUDOS”, un nome anche scherzoso, per far capire che si distinguono dagli altri scrittori per l’uso scritto del Sardo.
In un Manifesto programmatico i soci, mentre denunciano le difficoltà attuali della Lingua e della Letteratura della minoranza linguistica sarda, rilevano l’urgenza di inserire nei curricula scolastici l’insegnamento del sardo e l’uso veicolare dello stesso. Pensano inoltre e propongono che il nuovo Statuto regionale preveda un articolo che definisca la Lingua sarda come <lingua dell’identità storica dei Sardi e della Sardegna>.
Nell’appoggiare la decisione della Giunta regionale in merito alla Limba sarda comuna, che conferma che il Sardo è una lingua sostanzialmente unitaria, -sia pure con due varianti fondamentali e molte varietà locali-naturali da rispettare e valorizzare- ritengono che occorra continuare a discutere per verificare la possibilità di utilizzare lo standard anche in opere di natura letteraria e artistica.
Pur in presenza di alcune attività linguistiche sperimentare nelle Università sarde, l’Associazione ritiene che molto di più occorra fare con l’obiettivo di rafforzare la lingua sarda e il suo uso sociale: ad iniziare dalla Chiesa sarda, ancora poco attenta alla lingua di identità della nostra gente, con la quale molti sardi vivono la loro fede. Particolarmente carente risulta inoltre la presenza del Sardo nella maggioranza dei mass-media dell’Isola: molti anzi la discriminano e la ignorano.
I soci di “Limbudos” concludono il loro Manifesto affermando di non voler praticare il metodo esclusivo della lamentela e della protesta ma di prevedere iniziative a favore della letteratura e della lingua con associazioni, seminari, convegni, festivals, riviste, siti telematici, scuole e libere università. Invitano infine gli altri poeti e scrittori in lingua sarda ma anche operatori linguistici ed editori ad aderire all’Associazione e al Manifesto.
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