Nd'ant faeddadu totu sos giornales e nois non si istentamus meda, ma "Sonuetaula" sa pellìcula de su regista durgalesu Mereu meresset de èssere bida petzi pro fatu ca est totu in sardu. Est in programmatzione custa dies in paritzastzitades. De seguru in Casteddu in su Cineworld. A non mancare.
Il giornale di Sardegna 06.03.2004
IL SARDEGNA - Cultura e istruzione : Sonetàula, le voci di pietra 06.03.2008
Dopo la presentazione al Festival di Berlino e l'anteprima ieri a Cagliari, domani arriva nelle sale il nuovo film di Sa lvatore Mereu, due ore e quaranta in lingua sarda con sottotitoli.
Zuanni è un servo pastore, ha gli occhi di brace, i capelli corvini e il destino scolpito sulla pietra. Suo padre viene mandato al confino a Us tica, denunciato da un vicino infame per un omicidio che non ha commesso. Sua madre cucina e piange. Suo nonno è affettuoso e saggio, econ lui va a portare le pecore al pascolo. La sua esistenza è fatta di monti duri e selvaggi, di acqua ghiaccia ta, di poche parole e lunghi silenzi, di un amore inconfessato, di fur ti di bestie e di vendette che si consumano nel sangue, di fughe, illusioni che dur ano un is tante, inganni e morte. Sonetàula è la storia di una vita che si consuma veloce come il vento.
TRATTO DA L RO MANZ O di Giuseppe Fiori (edito da Einaudi) dopo la presentazione al Festival del cinema di Berlino e l'anteprima nazionale ieri all 'Odissea di Cagliari, il secondo film di Salv atore Mereu arriv a da domani nelle sale. Due ore e quaranta minuti in lingua sarda (con sottotitoli) per descrivere - « come un documentario » - un pezzo di Sardegna a cavallo tra il 1937 e il 1950 e la “parabola” di un figlio del bosco che scorre inelut tabile verso la fine, l'ultimo respiro in un campo di grano sotto il fuoco dei carabinieri. Spiega il regis ta dorgalese che il libro è scrit to già come una sceneggiatur a, e sfogliare quelle pagine «mi ha riempito di gioia inti ma, tanto da sentire l'urgenza di raccontarlo di nuovo per immagini». Oltre la versione per il grande schermo, è in prepar azione quella per la televisione (andrà in onda a fine anno in due puntate da 95 minuti ciasc una) doppiata - il r egista si è dovuto adeguare a malinc uore - in italiano. Il nuovo fi lm dell'autore di Ballo a tr e passi è costato quattro milioni di euro, è prodotto da Lucky Red, Rai Fiction, con Haut et Court (F rancia) e Artemis (Belgio) e il sostegno del minis tero per le attività cultur ali.
Coproduttrice è anche la Regione che «l 'ha preso come progetto pilota per una legge che pur troppo non è ancora operativa». Ancora una volta gli attori sono quasi tutti non professionis ti e veri, come il protagonis ta, Fr ancesco Fa lchetto, appena maggiorenne, che emozionato alla conferenza stampa dice: «Salv atore mi ha cercato al mio paese, Orotelli, dopo aver visto una mia fotografia con i Th urpos, di cui faccio parte, scattata durante Cortes Apertas. Non so se continuerò a fare l'attore». La scena più impegnativa? Non quando cammina in mezzo alla neve per ore, non quando sgarrota una pecora, ma «quando devo chiedere a Maddalena di sposarmi». La macchina da presa è usata quasi esclusiv amente su campi stretti, i colori sono cupi, i l uoghi magici e inquietanti, «scelti perché lì sembra che il tempo si sia ferma to». Le montagne sono quelle di Oliena, Orgosolo, Dorgali e Ur zulei, le vie cittadine sono a B osa, Tempio, Oristano, la pianur a è nella zona della Tr exenta. «Abbiamo girato tra il luglio 2006 e il luglio 2007, con una troupe ristretta e quattro diversi direttori della fotografia», sottolinea Mereu. «È stato un po' come andare a caccia, un appostamento continuo per catturare angoli, luci, gesti natur ali degli attori».
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