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NOAS IN PRATZA

02/03/2007 
Ambiente a PortoTorres
di Beniamino Scarpa

A Porto Torres carbone, rigassificatore e chimica di base. Cosa ne
pensano i cittadini?
Endesa e Regione hanno firmato un accordo sul futuro di Porto Torres,
annunciando centinaia di assunzioni e forti investimenti, la soluzione
dei nostri problemi.
In base a questo accordo:
La Regione avr� un p� di entrate fiscali e di energia a basso costo.
L�Endesa, anzich� chiudere la centrale ad olio combustibile entro l�
anno come per legge, la sostituir� con un�altra centrale a carbone,
costruir� un rigassificatore ed esporter� energia in Europa con un
nuovo cavo sottomarino.
Alcune imprese avranno sconti sull�energia elettrica.
Le lobby degli appalti avranno le briciole degli investimenti.
I disoccupati resteranno disoccupati: la centrale arriver�
prefabbricata e sar� costruita in fretta prevalentemente da tecnici non
sardi.
I cittadini avranno l�inquinamento da carbone per decenni prima che
venga utilizzato il gas. Ed il rigassificatore, pericoloso e rifiutato
ovunque, che condizioner� pesca, diporto, parco dell�Asinara, traffico
merci e passeggeri.
E� un film gi� visto.
Quando l�Enel costru� la prima centrale promise acquari sottomarini,
parchi di cervi, ripopolamento ittico, migliaia di occupati. Non �
rimasto niente.
E quando, sull�altare del petrolchimico e dell�occupazione, abbiamo
sacrificato ambiente, paesaggio e qualit� della vita per generazioni.
Gli amministratori, impotenti di fronte ai preoccupanti dati sull�
inquinamento, sono soddisfatti per centrale e rigassificatore, ma anche
per l�accordo di programma quadro per la chimica, che finanzia il
rilancio della chimica di base, indesiderata altrove e cui dobbiamo l�
odierna emergenza ambientale.
Siamo una comunit� martoriata da una gravissima emergenza ambientale
di cui si vuole costruire il futuro su attivit� industriali altamente
inquinanti.
Senza considerare l� emergenza climatica mondiale. Mentre i governi
cercano di attuare il protocollo di Kioto (meno carbone e petrolio, pi�
energie rinnovabili) le scelte per Porto Torres vanno in senso
opposto.
Subire quelle scelte significa accettare che per i prossimi decenni
Porto Torres sia il luogo della chimica inquinante, della combustione
di carbone per l�estero e di ogni altra attivit� pericolosa ed
inquinante, che la regione vuole confinare in �siti compromessi�.
Tutto questo � inaccettabile.
Il programma dalla coalizione che governa Porto Torres si basa su �un
possibile sviluppo integrato che, agendo sulle ingenti risorse
turistico-ambientali sia motore propulsivo di una possibile uscita dall�
attuale condizione economica, asfittica anche a causa di scelte
monoculturali assunte in passato�. E parla di economia del mare, parco
dell�Asinara, pesca, risanamento ambientale, miglior qualit� della
vita, controllo e tutela della salute.
Con un referendum popolare si � gi� respinto l�uso del carbone, ed il
Sindaco ha affermato che niente sar� fatto senza il consenso della
popolazione.
Ora bisogna rispettare gli impegni.
Bisogna aprire immediatamente una seria ed approfondita stagione di
informazione, confronto e ascolto dei cittadini su ambiente, chimica ed
energia, per trarne indicazioni dalle quali nessuno potr� discostarsi.
Perch� non si pu� consentire a nessuno, neppure ad istituzioni e
multinazionali, di disporre del proprio futuro senza la propria
partecipazione ed il proprio consenso.


  




 

 
 
 

 

 
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