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Diretore: Pepe Coròngiu       Coord.Editoriale: Micheli Ladu
NOAS

19/06/2006 
Pastores tenores: s'atòbiu pro su pastoralismu. 

SU PROGRAMA de sa MANIFESTATZIONE

 L’Associazione Tenores Sardegna,il Comune di Ollolai, il Coordinamento Pastori Sardi, intendono organizzare un meeting regionale dal titolo: Pastores Tenores.
La manifestazione, che avrà luogo ad Ollolai nei giorni 22-23-24-25 giugno 2006 in occasione della festa di San Giovanni (patrono dei pastori), è incentrata sul tema del Pastoralismo e del Canto a Tenore e rappresenta la prima grande iniziativa che fa seguito all’inserimento, da parte dell’UNESCO, del canto a tenore tra i beni immateriali del patrimonio intangibile dell’umanità.
L’idea guida della manifestazione è quella per cui pastoralismo (inteso come patrimonio culturale dei sardi), lingua e canto sono beni inscindibili, beni la cui tutela rappresenta la tutela del diritto ad esistere dei sardi ed a costruire autonomamente il proprio futuro. 
Si tratta di un meeting, un’occasione d’incontro per tutti i sardi e per tutti coloro che amano e rispettano la Sardegna, la sua natura ma anche la sua cultura, così originale e così radicata e viva. Un meeting la cui struttura ricalca quella della festa sarda, della festa così come si svolgeva in tutti i paesi della Sardegna fino ad alcuni decenni fa e come ancora oggi si svolge nelle feste organizzate presso i santuari campestri in diverse comunità dell’isola. Festa senza palcoscenico, senza lo spettacolo preconfezionato, luogo e momento di incontro e di interazione. Pastori e cantori, sardi. 
Nessuna concessione al folklore (nel senso deteriore del termine), niente costumi per cantori o danzatori, bensì la gente così com’è. Non la rappresentazione di un passato remoto e nemmeno recente, nessuna mitizzazione, solo la concreta realtà culturale della Sardegna moderna, che non cessa di essere se stessa. Cantori giovani e cantori più anziani che cantano per il semplice gusto di cantare e di stare insieme, di confrontarsi, estroversi, così come la tradizione orale insegna ed impone. Pensiamo a circa cento gruppi di canto (tanti sono i gruppi iscritti alla nostra Associazione) ed a molti altri cantori che ad essi vorranno unirsi; dislocati in circa cinquanta siti predisposti dal comune nel centro storico di Ollolai; ospiti di altrettante famiglie che rinnoveranno per l’occasione il sempre apprezzato uso dell’ospitalità. 
I gruppi disporranno di uno spazio espositivo in cui poter presentare i loro lavori, siano essi discografici o di ricerca, fotografici o multimediali.
La piazza centrale di Ollolai (ristrutturata per l’occasione) sarà il cuore della manifestazione con spazi espositivi, d’incontro e di canto; e specie alla sera sarà il punto di raccolta per la grande festa serale all’insegna del ballo accompagnato dai diversi tenores.
Se la prima giornata avrà un carattere introduttivo e di allestimento, le altre tre giornate saranno a tema e cioè saranno dedicate alle diverse funzioni sociali e culturali del canto a tenore: l’accompagnamento della poesia e la comunicazione dei contenuti dei testi dei canti (boghe seria e boghe de notte); l’accompagnamento delle danze (boghe de ballu); i canti d’amore e le serenate (boghe de notte e muttos). Anche le cerimonie religiose saranno accompagnate dal canto a tenore dei repertori liturgici eseguito dagli anziani cantori di Ollolai (alla messa di San Giovanni, sabato) e da gruppi di altri paesi che eseguono tale repertorio per tradizione (alla messa della domenica).
Intorno le altre manifestazioni culturali del pastoralismo che sono arrivate fino a noi: le maschere dei carnevali barbaricini, lo sport dei sardi “s’istrumpa”, il gioco della “murra”; ma anche l’enorme, incommensurabile, patrimonio di conoscenze e abilità legate al lavoro nelle campagne con i prodotti di altissima qualità che da questo derivano.
Tre convegni arricchiranno le giornate consentendo approfondimenti ed analisi su tre temi che animano il dibattito culturale nella nostra isola: 
- uno più specificatamente dedicato alla Etnomusicologia ed in particolare al canto a tenore “Tradizione e modernità nel canto a tenore; approccio diacronico o sincronico?”
- un altro sempre a carattere culturale ma con importanti risvolti nell’economia che, anche con il contributo di testimoni provenienti da realtà esterne ed interne alla Sardegna, approfondisca il tema de “Lo sviluppo attraverso i beni culturali”.
- Un terzo convegno dal titolo “Ridiventare pastore” sul tema specifico del pastoralismo con tutte le implicazioni che ne derivano.
La manifestazione prevede inoltre il coinvolgimento di artisti ed artigiani, allestimento di mostre ed esposizioni: da quelle a carattere più squisitamente etnografico a quelle che ripropongono in chiave moderna il tema dell’identità. 
Proiezioni di film e di documentari, presentazioni di libri e di Compact Disc, tavole rotonde sul tema della rappresentazione del pastoralismo attraverso i mass media, propongono ulteriori spazi di partecipazione e di interesse diversificati e coinvolgenti.
Si tratta inoltre di un importante momento a disposizione di ricercatori e studiosi delle università e dei conservatori di musica della Sardegna, un concentrato di musica etnica e di cultura, una manifestazione di popolo, un’imperdibile occasione d’incontro.
Tutta la manifestazione sarà oggetto di documentazione attraverso i diversi strumenti: video, audio, fotografico, giornalistico, eccetera. Sarà allestito un sito Internet da aggiornarsi in diretta. Trasmissioni radiofoniche e televisive documenteranno e commenteranno l’evento.

Obiettivi e risultati attesi
“S’attòbiu”, il meeting, l’incontro, ha quale principale obiettivo quello della tutela attiva del canto a tenore quale forma musicale espressione del pastoralismo e della cultura sarda.
Il concetto di tutela che qui si applica non è quello della museizzazione di un repertorio ma invece parte dalla considerazione che il tenore è forma musicale ed artistica viva ed attuale, capace di rappresentare la Sardegna moderna, capace di adattarsi alle nuove forme della comunicazione senza perdere il suo forte carattere identitario. L’obiettivo è quello di rendere maggiormente consapevoli i sardi del grande valore culturale di questo canto prettamente sardo e quindi della cultura che lo esprime. 
Altro importante obiettivo è quello di far conoscere ai sardi e a tutti gli ospiti che vorranno essere presenti la ricchezza del repertorio del canto a tenore e la varietà dei canti nonché tutte le altre manifestazioni culturali e materiali del pastoralismo.
La manifestazione in quanto incontro è certamente un momento di confronto e di crescita, di capacità di stare insieme, occasione per unire. 
 



 

 
 
 

 

 
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