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Diretore:  Micheli Ladu - Editore: Sòtziu Limba Sarda
CHISTIONES

26/02/2009 
Se ci sei batti un colpo! 
[de Roberto Bolognesi]
Curpa de su titulu, ma mi tocat a scriri cust’interventu puru in italianu, sinuncas non bessint is batutas: vantaggi—e non limiti!—del plurilinguismo, a cui tendiamo!

Beh, dove sono finiti tutti?
Finita la campagna elettorale, tutti a casa?
Come se, dal nostro punto di vista, qualcuno avesse ottenuto qualcosa.

Lasciamo stare quelli dell’iRS, che, da alcuni interventi in Facebook, ho capito sono in uno stato di beatitudine totale: “sardi felici”, si definivano questi, spero, ragazzini.
E figurarci che non hanno preso neanche un consigliere. Se fossero arrivati a contare qualcosa, oltre i loro pochissimi voti, avrebbero cominciato a volare?

Ma non capisco neanche i sardoparlanti di sinistra: vi sembra questo il momento di rilassarci?
Compagni, siamo con l’acqua alla gola!
Almeno se l’analisi che ci ha portato a schierarci con Soru è corretta.
Se poi pensate che abbiamo sbagliato, cominciamo una discussione, no?
Quello che non dobbiamo fare—e lì ha ragione Paolo Maninchedda!—è dare le colpe al “popolo bue”.
Dalla mia analisi delle elezioni risulta che, in fondo in fondo, sono solo cambiati gli schieramenti partitici. C’è stato un rimescolamento delle alleanze—politica con la P minuscola e non “politichedda”: lo concedo volentieri a Michele Pinna!— e il numero dei votanti è ulteriormante calato, ma nessuna trasformazione antropologica dei sardi.
E che pena allora leggere gli interventi in l´Altra Voce: chiaro che, in politica, questa gente non combinerà mai niente! La loro è la logica di Bush: “with us or against us”.
Eja, tenint axiu abetendi su mundu a si cunformai a issus!
L´unica cosa che mi consola è che su quel sito scrivono quasi soltanto i nemici del sardo.

Ma i problemi di identità più grandi ce li hanno in questo momento i sardoparlanti che si sono schierati con Cappellacci/Berlusconi: Sardisti e affini.
E adesso?
Sia su Diariulimba che sul sito di Maninchedda si coglie un tono quasi querulo—bellu fueddu, ma in sardu non ddu sciu!—implorante: “per favore riconoscete che abbiamo vinto noi!”
Ellus ca no!? La scommessa sulle elezioni l´avete vinta. Anzi, siete stati il fattore decisivo della vittoria: non teneis s´atza de ddu nai, annó?
Ma adesso dovete dimostrare che lo schierarsi con l´Ologramma è servito anche a portare avanti i vostri/nostri programmi sulla limba.
Se riuscirete a dimostrare anche a noi, che non possediamo poteri medianici, che Cappellacci esiste e vuole il bene della limba, allora, e parlo per me, vi seguirò: “Non preghiere, ma opere di bene!”, insomma ....

Ma il mio pensiero va soprattutto allo spettro di un militante della limba che abbiamo perso circa un anno fa.
Dicono che si aggiri per le stanze dell´Assessorato alla Cultura.
Dicono che sia annegato nei meandri della burocrazia regionale.
Altri dicono che abbia subito una mutazione genetica sostanziale e che, apparentemente vivo e umano, conduca un’esistenza da burosauro, nutrendosi di delibere indifferenziate.
Non si è voluto schierare in questa singolar tenzone in cui si è giocato molto del futuro della limba ed è rimasto lí, nel girone degli ignavi, ad aspettare di vedere da che parte tirava il vento.
Noi che ci siamo schierati e sfottuti a vicenda—ammetto, però, che potevamo permettercelo—troveremo—sfottendoci e menandoci—una via d´uscita.
O forse no, ma usciremo vivi comunque anche da questa storia.
Ai morti viventi, che non si sono nemmeno guadagnati il nostro inferno di sconfitti, dico appunto: “Se ci sei batti un colpo!”
















 




 
 
 

 

 
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