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CHISTIONES

21/08/2006 
Bunkers in s'Adige Artu 
[de Maria Luisa Sòtgiu ]

Su sutzessu de su libru "Bunker, publicadu su mese de nadale coladu dae sa Ripartizione Patrimonio de sa Provìntzia de Bolzano at superadu ogni isetu e at a èssere publicadu deretu finas in sa segunda editzione. Josef Urthaler, diretore della Ripartizione Patrimonio e autore del libro con Christina Niederkofler e Andrea Pozza, si sentit cuntentu mannu de custu audìtziu e pro su prèmiu internatzionale "Type Director Club" chi at balangiadu dae una giuria de New York pro sa gràfica coidadosa meda. 



Il successo del libro “Bunker”, pubblicato nel dicembre scorso dalla Ripartizione Patrimonio della Provincia di Bolzano ha superato ogni aspettativa e verrà pubblicata al più presto la seconda edizione.

Josef Urthaler , direttore della Ripartizione Patrimonio e autore del libro con Christina Niederkofler e Andrea Pozza, si sente soddisfatto per il grande successo e per il premio internazionale”Type Director Club”, premio ottenuto da una giuria di New York per la grafica accuratissima. 

Grazie a questo riconoscimento il libro inizierà ora una tournée che toccherà New York, Canada Giappone e alcuni Paesi europei.

Nessuno, credo, in Provincia si sia aspettato che “Bunker” ottenesse così grande successo, poiché tratta delle strutture di difesa e sistemi di fortificazione permanenti, del sistema di battaglioni d’arresto creati nel vallo alpino. Invece è un volume che ha interessato il grande pubblico bolzanino, ma anche trentino, poiché nella nostra Provincia sono stati costruiti circa 350, dovuti alla strategia delle forze armate italiane e dei militari della Nato. Tre linee di difesa, una sull’Adige, una sull’Isarco e una sulla Rienza e sulla Drava, avevano la funzione di bloccare la marcia delle truppe nemiche in caso di attacco negli anni della “Guerra fredda”.

L’interesse della Ripartizione provinciale Amministrazione del Patrimonio per i bunker e le strutture militari di difesa presenti in Alto Adige, è sorto all’epoca del primo trasferimento di beni demaniali statali alla Provincia Autonoma, quando nel 1999 passarono all’Amministrazione locale anche circa 350 manufatti di difesa. 

Per affrontare il passaggio è stato necessario, ovviamente, fare un inventario di tutti i beni: un

un lavoro per niente facile, poiché i bunker non erano mai stati catalogati né registrati su nessuna documentazione ufficiale.

In un primo tempo si è dovuta fare una rilevazione delle strutture, si sono scattate tantissime fotografie, le registrazioni sono state riportate nel libro fondiario. In un secondo tempo si è deciso di cosa fare dei tanti bunker, cioè che cosa fare di quelle massicce costruzioni di cemento armato. Cederli tutti ai privati non era pensabile, considerando che ce n’erano parecchi definiti interessanti e preziosi dal punto di vista storico, architettonico e militare. Di smantellarli non se ne parlava, in quanto i costi sarebbero stati eccessivi.

Si è quindi deciso di utilizzare quelli più importanti, in modo da conservarli come testimonianza di un’epoca storica per le prossime generazioni. 

Gli esperti hanno censito i manufatti di rilevanza sul piano storico militare , culturale e architettonico. Al termine del lavoro hanno sottoposto alla Giunta provinciale la proposta d’intervento e conservazione di 20 bunker sulla base di caratteristiche tecniche e significato storico di grande valore. 

Questa proposta e l’inventario relativo costituiscono la base del libro “Bunker”, corredato da rappresentazioni grafiche, fotografie e disegni, dati estrapolati dalla mole di atti trasferiti dalle autorità militari alla provincia.

Il nuovo libro della Ripartizione provinciale è un contributo da non perdere, poichè illustra la storia dei bunker e racconta che cosa avrebbe potuto accadere e per fortuna non è successo.

Se si vogliono avere informazioni sulla reperibilità dell’opera, bisogna rivolgersi all’Ufficio Patrimonio della provincia.

www.provincia.bz.it e cercare il link Ripartizione provinciale Patrimonio, oppure telefonare al n° 0471.413060

Cari saluti
  


  




 

 
 
 

 

 
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