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06/09/2005 Fainas po su sardu

Po un'Europa de sas Regiones: istudiare su sardu, cumpréndere sa Sardigna

de Holger Krebs - traduidu dae su tedescu de Manuela Mereu 


Per una Europa delle regioni
Studiare il sardo, capire la Sardegna


Ricerca ed insegnamento in solitaria libertà – Non è il caso di Giuanne Masala, che fa conoscere agli studenti di romanistica dell’università di Stoccarda la lingua e la cultura della sua patria e aiuta a consolidare lo sguardo della Germania sulla Sardegna. Inoltre cura una collana di testi che dimostrano in maniera impressionante come i ricercatori tedeschi abbiano elaborato già da tempo dei concetti di un certo rilievo. Masala desidera infondere nuova vita alle loro opere, rafforzare il prestigio dell’isola e spingere quest’ultima all’acquisizione di una maggiore consapevolezza della propria forza culturale. 


La Sardegna non è, se paragonata a Mallorca, alla Sicilia ecc., sicuramente una delle regioni maggiormente visitate dai turisti tedeschi, e ben pochi sanno che qui si parla una lingua propria. «La Sicilia è sicuramente più presente nell’immaginario collettivo», afferma Giuanne Masala, che lavora con passione affinché la situazione cambi. Da cinque anni dirige il lettorato di lingua e civiltà sarda presso l’università di Stoccarda e i suoi corsi riscuotono successo. Ogni semestre si iscrivono all’incirca 30 studenti interessati ad apprendere, accanto all’italiano, anche la lingua dei sardi – pur sempre una comunità di 1,5 milioni di parlanti.

Il lettorato di Stoccarda è unico al mondo nel suo genere, poiché solo qui, al di fuori della Sardegna, il sardo viene insegnato sistematicamente. Da un lato il 43enne romanista si ritiene orgoglioso di questo ruolo pionieristico, dall’altro guarda con un pizzico d’invidia altre regioni europee autonome come la Galizia e la Catalogna che sostengono in tutto il mondo questo tipo di lettorati avvalendosi di fondi pubblici. Quali argomenti e quali scopi perseguono i promotori del Lettorato di Lingua e Civiltà Sarda di fronte ad un tale scenario? L’opinione di Prof. Georg Maag, direttore del dipartimento di letterature romanze dell’università di Stoccarda: «Uno studio dell’italianistica non è pensabile senza l’analisi del contesto culturale italiano quanto mai eterogeneo. L’Italia non può essere ridotta né alla terraferma né ad un canone nazionale!»


Il potere della divulgazione pubblica:
La collana Sardìnnia (www.sardinnia.de), edita a partire dal 2003, non è da stimare solamente per il suo valore intrinseco ma anche per l’effetto pubblico che essa produce. Giuanne Masala, anno dopo anno, deve cercare di ottenere dalla Sardegna i finanziamenti per la sua attività a Stoccarda, ed è evidente che i risultati presentati hanno la loro importanza.

E vengono pure apprezzati: l’Assessorato Regionale al Lavoro della Regione Sardegna all’inizio di quest’anno ha finanziato la donazione dei primi due volumi della collana a tutte le biblioteche universitarie, ai seminari di romanistica e ai conservatori di lingua tedesca. E il Prof. Georg Maag, che da sei anni ha accolto l’iniziativa di Masala offrendogli all’università di Stoccarda il luogo istituzionale desiderato, di recente, nell’ambito del conferimento del più importante premio letterario sardo, il Premio Ozieri, è stato onorato con una menzione speciale per aver «contribuito a far conoscere la Sardegna fuori dai confini d’Italia».



I pionieri della ricerca tedeschi:
Maag si accosta alla linea tradizionale di quei ricercatori tedeschi che per primi nutrirono un’appassionante interesse per la Sardegna e i cui scritti vengono pubblicati nuovamente nella collana Sardìnnia: Max Leopold Wagner, che dal 1904 esplorò la Sardegna in bicicletta e a cavallo e che non dava alcun peso all’allora diffuso pregiudizio di ritenere i sardi «biologicamente predisposti a crimini efferati», ma portò avanti dei notevoli studi anche nelle regioni più interne dell’isola guadagnandosi l’appellativo di Sardo di Monaco. E anche Felix Karlinger, che a partire dal 1950 intraprese ricerche sul campo nell’ambito dell’etnologia e della musicologia, dimostrando particolare interesse per l’arcaica canzone popolare sarda e le sue caratteristiche letterarie.



Relazioni:

«Voglio mettere a disposizione dei tedeschi ciò che i loro connazionali hanno elaborato», afferma Masala, e ciò gli riesce molto bene proprio in Sardegna: più volte l’anno il ricercatore proveniente da Nuoro si reca nella sua patria per rifornire dei suoi libri i Bookshops dei musei e dei siti archeologici. Ci sono buone prospettive di guadagno, ma naturalmente Masala non valuta il suo successo solamente da un punto di vista mercantile.

Gli fa molto piacere che numerosi turisti non si accontentino delle informazioni lette nelle guide turistiche, ma desiderino approfondire le loro conoscenze sulla meta turistica da essi scelta. E la collana Sardìnnia va incontro a questi desideri, poiché qui ad esempio, non vengono pubblicati gli importanti studi di linguistica romanza di Max Leopold Wagner, bensì il testo Reisebilder aus Sardinien che offre una immagine magistrale della terra e della popolazione sarda di 100 anni fa, oppure Wörter Sachen Bilder Eindrück: Sardinien 1925-1927 che propone i verbali d’inchiesta di Wagner della seconda metà degli anni venti (nonché 100 fotografie inedite) nell’ambito delle indagini linguistiche dell’Atlante Linguistico Italo-Svizzero. Ancora Maag: «Wagner è rimasto profondamente impresso nella memoria dei sardi».

Molto di ciò che Wagner e Karlinger videro, udirono o sperimentarono è caduto vittima del progresso, in parte dovuto anche ad una graduale italianizzazione. Non da ultimo l’impegno di Masala assume anche un aspetto politico: si lamenta della mancanza di una efficace politica linguistica che potrebbe salvare il sardo dalla minaccia dell’estinzione. L’argomento è di scottante attualità: il conferimento del premio speciale a Georg Maag ha scatenato delle lunghe discussioni sulla stampa locale e per questo Masala sottolinea che lui non vuole essere considerato né un tradizionalista ma nemmeno un separatista. Certamente non vuole rinunciare alla sua autocoscienza sarda, tanto meno alla sua lingua. E se si legge che il romanista Wagner «volle fare del mondo la sua patria», lo stesso vale per il sardo trapiantato a Stoccarda.



Collana SARDÌNNIA (www.sardinnia.de)

VOLÙMENE 1: Felix Karlinger, Studien zur Ethnomusikologie und Volksliteratur Sardiniens, Stuttgart 2003, 250 pàginas, ISBN: 3-8330-0472-X.

Volùmene 2: Max Leopold Wagner, Reisebilder aus Sardinien, Stuttgart 2003, 186 pàginas, ISBN: 3-8330-0744-3.

Volùmene 3: Felix Karlinger, Das sardische Volkslied, Norderstedt 2004, ISBN: 3-8334-0459-0.

Volùmene 4: Max Leopold Wagner, Wörter Sachen Bilder Eindrücke: Sardinien 1925-1927, Norderstedt 2004 (imprenta noa), , 284 pàginas, 100 fotografias e 32 desìnnios, ISBN: 3-8334-0460-4.

Volùmene 5: Max Leopold Wagner, Sa Sardìnnia de Max Leopold Wagner: 1925-1927, Norderstedt 2005, 284 pàginas, 100 fotografias, 32 desìnnios, ISBN: 3-8334-2628-4 (imprenta in limba sarda de su volùmene 4).



Holger Krebs: „Für ein Europa der Regionen: Sardisch lernen, Sardinien verstehen“,

in: Bod-Aktuell 20 (2005), pag. 12



(tradotto dal tedesco da Manuela Mereu)

A segus