28/09/2004 Appellu po liberare sas "Simonas" tentas in Irak
Faghide frorire sas sisias
dae s'Arci de Tàtari
Ra'ad, Manhaz, Simona e Simona sono state rapite a Baghdad il 07 settembre mentre lavoravano.
Quattro margherite tenaci sbocciate nella terra salata.
Aiutiamole a crescere.
Liberate la pace!
Vi inviamo il testo dell'appello di "Un ponte per..." che chiama tutti e tutte a sostenere la campagna che hanno lanciato.
Andate sul sito, cercate i materiali, riproduceteli. Per ora ci sono le locandine, i banner per i siti, i salvaschermi, poi arriveranno gli adesivi.
Organizzate soprattutto, se l'idea vi piace, la costruzione delle margherite di fil di ferro da mettere sugli abiti e portare sempre con sè, da mettere in casa, alle finestre e sulle scrivanie, sui banchi di scuola.....
Possiamo legare la campagna delle margherite a quella per le adesioni a "Un ponte per...".
APPELLO DI "UN PONTE PER..."
Ra'ad, Manhaz, Simona e Simona sono state rapite a Baghdad il 07 settembre mentre lavoravano.
Quattro margherite tenaci sbocciate nella terra salata.
Aiutiamole a crescere.
Liberate la pace!
Car* tutt*,
stiamo lanciando una campagna di solidarietà per la liberazione degli ostaggi.
E' solo l'inizio, lo sappiamo, ora tocca voi. Fateci sapere cosa ne pensate, aiutatela a crescere con piccoli gesti quotidiani, che esprimano la vostra solidarietà, finchè non saranno liberate tutte le margherite!
L'idea delle margherite non è nostra, ce l'ha suggerita una lettera di Simona pochi giorni prima del sequestro. Pensiamo sia il messaggio più sincero da offrirvi.
Raccoglietele (dal nostro sito) e appendetele in camera, in ufficio, a scuola ., mettetele sul computer, sui vostri siti, sulle vostre biciclette, automobili e ciclomotori, ovunque possano fiorire.
Disegnatele, scrivetele, costruitele (noi le abbiamo fatte con un filo di rame o di ferro), immaginatele e diffondetele.
Tra poche ore il sito www.liberatelapace.it ospiterà la nostra campagna, per il momento ve la offriamo sul nostro sito (www.unponteper.it)
Da una mail a una amica
Di prima mattina avevamo appuntamento con lo sceicco per discutere del progetto scuole. Ci ha raccontato dei suoi fedeli uccisi mentre marciavano pacificamente, padri di famiglia. Io gli ho raccontato di Enzo.
Abbiamo pianto sui morti comuni, un cordoglio italiano-iracheno. Ci ha detto di essere forti. In questi giorni rimane poco spazio per sperare; il dolore è dappertutto.
Poi alla sera è tornato, ci ha fatto una sorpresa: due piante di margherite. Voleva farci sorridere. "Dopo avervi viste così depresse questa mattina non sono riuscito a riposare tutto il giorno".
E lo dice uno che da un anno vede morire amici, conoscenti. "Ho scelto questo fiore perché è l'unico che riesce a crescere nella terra salata. È come voi: vive e cresce anche in una condizione negativa". "Allora smettetela di essere tristi, siete una delle cose più preziose che abbiamo. E soprattutto voglio riposarmi".
Ci ha fatto sorridere. A me è toccata la margherita rossa solitaria, con lo stelo lungo. A Simo quella rosa e carnosa.
Simona
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