10/09/2004 Libbros - "Launeddas e altri studi greco-italici"
Limba e latinu italicu
de Alberto Areddu
L'idea di questa mia seconda fatica saggistica Launeddas e altri studi greco-italici, Sassari 2004, che segue la mia precedente Studi Etimologici Logudoresi, Ozieri 1997, sempre rivolta alla cosiddetta linguistica sarda nasce nel momento stesso in cui mi trovavo a leggere un testo del grande Emilio Peruzzi, lì per caso ho realizzato che le ipotesi fatte per la parola sarda launeddas, con la quale si indica uno strumento della musica tradizionale, a metà strada tra il clarinetto e il flauto, dovevano essere riconsiderate. Per non togliere pathos alla lettura non dirò molto di più, se non che in un autore greco, si parla di uno strumento che suona molto simile alle nostre launeddas, liuneddas... e da qui parte la mia ipotesi etimologica, che in un lungo viaggio dal mondo greco, passando per quello etrusco ci riporta infine ai Latini, tramite l'interposta persona dei coloni Falisci. L'articolo che ho mandato (stranamente ancora non è uscito) più di due anni e mezzo fa alla rivista Sesuja è stato successivamente rielaborato nella versione che appare nel libro. A quest'articolo ho aggiunto degli studi sulle parole: thurpu 'cieco', óbiga 'nassa', serare 'accorgersi' e sopratutto sull'ant. camp. balau 'molto'. La parola è italica, anzi è spudoratamente italica: non esiste alcuna remora- se non escludendo gli Italici dal nostro scenario di ricerca- per non accettare tale ipotesi. Come gli Italici siano penetrati a fondo, col loro gergo, nel latino di Sardegna è dunque scopo di questo mio libro cercare di svelarlo. Campani, Messapi, Falisci (v. nella cartina la loro area di provenienza) han lasciato nel latino di Sardegna tracce indelebili, e io ho ripercorso le loro vestigia.Purtroppo gli studi del Wagner e dei ricercatori che gli son succeduti nelle ricerca, muovevano da diversi e ben precisi interessi editoriali o da presupposizioni personalistiche: che nel sardo tutto ciò che vi fosse di inspiegabile andava ricollegato al mitico sostrato mediterraneo, e pertanto poco o nulla si è fatto per cercare di spiegare le cose in maniera ovviamente meno affascinante, ma certo linguisticamente più ortodossa. Così diversamente da altri che spinti dal profumo delle vendite editoriali sono andati dietro alla sirena del sostrato, e andando soprattutto contro interessi consolidati questo testo si pone come baluardo di autentica innovatività di ricerca. Quindi a lui non dirò nulla. Ma se TU vuoi seguirmi in questo sentiero osteggiato da precisi ukase baronali, di chiara provenienza, seguimi: il libro costa, te lo dico. Son la bruttezza di 31 Euri messi bene purtroppo questo è il prezzo in libreria. Qualora non riuscissi a trovare il libro, scrivimi al mio indirizzo: vedrò di farti uno sconticino. E' garantito che non esplode (se non nelle cervella) e se vuoi te lo firmo pure, pensa te che onore.