Senza listone il leader sardista sarà ospitato dal principale partito della coalizione
Doppio simbolo Quercia-Psd'Az
al Senato Sanna in lista con i Ds
Da soli i Quattro mori supereranno lo sbarramento ma niente seggio
¦ Il leader del Psd'Az Giacomo Sanna potrebbe essere candidato al Senato in lista con
i Ds. L'indiscrezione circola da qualche giorno ma ieri fonti vicine alla segreteria hanno
confermato l'ipotesi. Ovviamente la questione è ancora tutta da vedere in termini politici,
ma è decisamente concreta. Soprattutto se per Palazzo Madama il centrosinistra
non presenterà il listone, ipotesi che i sardisti gradirebbero di più. MA SENZA LISTONE
ai Quattro mori non resterà che presentarsi da soli oppure optare per un partito del centrosinistra,
dove candidare il loro leader.
Nel primo caso i problemi sono due: lo sbarramento e il quoziente.
Due questioni tecniche ma decisamente importanti per far scattare il seggio. Sullo
sbarramento del 2 per cento (che al Senato è a livello regionale) il Psd'Az non dovrebbe
avere problemi: viaggia attorno al 3 per cento e dunque è be al di sopra. Ma il superamento
dello sbarramento non dà la certezza del seggio: bisogna vedere come si collocheranno gli
altri partiti, che percentuale avranno. Dunque, per avere la certezza, il Psd'Az dovrà
necessariamente ricorrere a un altro sistema.
Ed è qui che è spunta l'ipotesi Ds.
Una scelta non fatta a caso: la Quercia è il partito di maggioranza relativa della coalizione
e avrà due posti liberi in lista (Rossano Caddeo e Giovanni Murineddu non saranno
ricandidati con tutta probabilità). La Margherita, invece, ha u sovraffollamento di candidati,
forse anche superiore ai seggi a disposizione. Gli altri partiti è un miracolo se faranno
il quoziente, Udeur a parte che però al massimo riuscirà a piazzare un senatore.
Dunque i Ds, come scelta praticamente obbligata. Una scelta che in ogni caso, fanno sapere
dal Psd'Az, andrà sottoposta al partito che dovrà vagliarla e deliberarla.
E, in ogni caso, dovrà prevedere il doppio simbolo: quello del Psd'Az e quello della Quercia. Un doppio
simbolo esattamente come accadde nel 1996 quando Prodi vinse le elezioni politiche e al
Senato approdò Franco Meloni. In caso contrario, ovviamente i sardisti andranno certamente
da soli. Anche correndo il rischio di non piazzare nessuno al Parlamento. Ma è chiaro
che una rottura di questo genere complicherebbe non poco il percorso, già avviato, di
un'intesa tra il Psd'Az e il centrosinistra, anche nell'ottico dell'ingresso in maggioranza
alla Regione dei consiglieri dei Quattro mori. AD OGNI MODO la scelta del
Psd'Az non sarà fatta a cuor leggere. Sabato in Consiglio regionale, Giacomo Sanna ha
chiarito che la legge elettorale che ora è all'esame proprio del Senato, «è decisamente penalizzante
per le forze autonomiste ».
Una legge, ha aggiunto il leader del Psd'Az, «che non aiuta neppure le minoranze come noi: siamo una minoranze linguistica riconosciuta e invece
dobbiamo correre con i partiti nazionali». Sanna non ha voluto confermare
le indiscrezioni sull'alleanza con i Ds. Si è limitato a dire che «ogni decisione che
riguarda le liste è di competenza del partito e sarà il partito a decidere». Ma è probabile
che alla fine l'alleanza con i Ds si farà. Rimane aperta la questione con Progetto Sardegna,
ancora senza un casa per le politiche.