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25/10/2005 Seberos de sa Retza - Situ Ufitziale Regionale

Soru: <S'istadu italianu nos depet 4 miliardos de euros !!!>


Ma sa Sardigna est pobera de abberu? O nos si dd'ant fatu creere po annos e annos po nos munténnere comente iscraos e tzeracos? Tocat a sighire bene sas peleas de custu depidu de s'istadu .In s'interis su presidente de sa Regione proponet unu ricursu a sa Corte Costitutzionale. 


www.regione.sardegna.it 



Il presidente della Regione sarda Renato Soru ha risposto ai giornalisti che lo aspettavano all'uscita dal convegno dell'Anci in corso a Cagliari, e che gli chiedevano un commento alle dichiarazioni di esponenti del governo e della maggioranza sulla questione delle entrate fiscali. 


"Chiediamo di avere un trattamento simile a quello della Sicilia", ha detto il presidente della Regione, "di poter incontrare insieme ai ministri sardi, il ministro dell'Economia e il presidente del Consiglio, per ottenere il rispetto dei nostri diritti con un primo concreto riconoscimento nella legge finanziaria 2006". 


"Noi chiediamo non nuove entrate", ha ribadito Soru, "ma la restituzione di soldi che gia' appartengono alla Sardegna sulla base delle norme vigenti e del suo attuale Statuto che e' Legge Costituzionale. Per questo, per l'enorme credito che la Sardegna già vanta da anni, e per i circa 900 milioni di euro di maggiori entrate annue che riteniamo ci siano dovute, non c'è bisogno di nuove intese, ma solo del pieno rispetto dello Statuto vigente". 


(ANSA) - CAGLIARI, 21 OTT - "Siete venuti nel giorno sbagliato e nell'ora sbagliata perché mentre voi siete qui a protestare contro il parco del Gennargentu qualche ora fa il Consiglio dei ministri ha dato 953 milioni di euro alla Sicilia e, nonostante tutti gli sforzi alla Sardegna solo una frase ma neanche un'euro". L'ha sottolineato il presidente della regione, Renato Soru durante un incontro nel pomeriggio con i sindaci e i delegati del Comitato antiparco del Gennargentu che hanno manifestato questa mattina a Cagliari. Rispondendo ai manifestanti che chiedevano l'annullamento del decreto Ronchi istitutivo dell'area protetta (sospeso ora da un nuovo decreto in attesa della riperimetrazione dell'area attraverso un confronto Stato-Regione-Comuni), e in vista di una protesta davanti a Palazzo Chigi. 

Una decisione quest'ultima non condivisa dal Governatore: "se vado a Roma è per chiedere i milioni di euro che mancano alla Sardegna. Ci sono dovuti per il 2006 almeno quei soldi - ha affermato - ma da conti incontrovertibili ai bilanci della Regione mancano miliardi di euro. Voi oggi chiedete una soluzione urgente per il parco, ma domani i sindaci porteranno a me altri problemi e io non avrò neanche un euro per poterli risolvere". Soru, ha aggiunto che "il Gennargentu sono sicuro che presto tornerà nostro ma nel frattempo molte cose non le avremo potute pagare perché non ci sono soldi. Questo è il mio problema di oggi dato che non sapremo per quest' anno come mettere insieme il pranzo con la cena". (ANSA). 


ASSEMBLEA ANCI: CONSENSI PER RICETTA SORU, SACRIFICI EQUI 
PAESE VISSUTO SOPRA POSSIBILITA' MA NO A 'FIGLI E FIGLIASTRI' 

(ANSA) - CAGLIARI, 21 OTT - Si è fatto attendere (annunciato per le 15 e arrivato poco più di un'ora dopo impegnato a trattare in Consiglio con sindaci e Comitati antiparco del Gennargentu) ma alla fine Renato Soru ha riscosso scroscianti applausi dai partecipanti della XXII Assemblea dell'ANCI. Favorito indubbiamente da un argomento (la Finanziaria) che infiamma da giorni sindaci e amministratori locali, il presidente della Regione Sardegna ha "catturato" attenzione e consensi soprattutto quando ha parlato di "compartecipazione" e "equità" con riferimento a tagli e sacrifici. "Negli incontri che ho avuto in questi giorni a livello nazionale ho ricavato - ha spiegato - un'impressione precisa: il Paese ha vissuto in questi anni al di sopra delle sue possibilità e ci aspetta una stagione di grossi sacrifici". "Ma qui è il punto - ha aggiunto Soru -. 

Si tratta cioé di capire dove si vuole tagliare e come si vogliono distribuire questi sacrifici. Se cioé è giusto togliere fondi alle mense scolastiche, ai trasporti di studenti e pendolari o se non sia, invece, più giusto tassare le plus-valenze finanziarie e le rendite immobiliari". Una proposta accompagnata da un caloroso e prolungato applauso della sala, così come in precedenza era stato accolto (con anche da qualche accenno di risata) il riferimento fatto da Soru alla diversità di trattamento - e molti commenti in sala hanno subito richiamato la legge della devolution - da parte del Consiglio dei Ministri per le vertenze delle entrate fiscali di Sicilia e Sardegna. 

"Il Governo ha avviato a soluzione il problema delle entrate fiscali della Sicilia, assegnando alla Regione circa un miliardo di euro, mentre la Regione Sardegna che lo scorso anno ha tagliato drasticamente auto blu e consulenze e ha ridotto del 51% il suo disavanzo rispetto all'anno precedente, è costretta a continuare a a indebitarsi - ha sottolineato - perché il suo Statuto di Regione Autonoma, una 'Carta Costituzionale', non viene rispettato, visto che ci vengono negati arretrati che vantiamo per 4 miliardi di euro e 900 milioni per il 2005 e altrettanti per il 2006 di quote delle compartecipazioni fiscali. 

Si tratta cioé di soldi nostri, riconosciuti anche dalla Ragioneria dello Stato, che lo Stato sta trattenendo indebitamente. Si comporta come quel debitore che sollecitato continua ad accampare scuse (non si ritrova le fatture o altro) per rinviare il pagamento di quanto dovuto". Concluso il suo intervento, Soru ha lasciato la sala (mentre il presidente dell'Anci Domenici e quello della Conferenza delle Regione Vasco Errani quasi lo rincorrevano, tra gli applausi, per salutarlo) e ha poi ribadito ai giornalisti la posizione e le richieste della Regione. "Chiediamo di avere un trattamento simile a quello della Sicilia - ha spiegato -. Di poter incontrare insieme ai nostri Ministri, il Ministro dell'Economia e il Presidente del Consiglio per ottenere il rispetto dei nostri diritti con un primo concreto riconoscimento nella legge Finanziaria 2006". "E ora non potrò più mettere piede in Sicilia", ha concluso Soru con una battuta mentre usciva dal centro congressi della Fiera di Cagliari. (ANSA).

A segus