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31/10/2004 Proposte per una politica culturale nazionale per la Sardegna

"17 fainas pro una Sardingia prus sarda"

de Mauro Podda

Cari amici del Sotziu
Mi sono divertito, ma le ritengo cosa seria, ad elaborare delle proposte da indirizzare al governo regionale per una politica culturale in Sardegna di indirizzo nazionalitario. Per me, dare alla politica un indirizzo nazionalitario non significa solo dare maggiore autonomia amministrativa e legislativa alla Regione Autonoma, significa soprattutto coscienza della identità nazionale del popolo sardo, che si deve inserire all'interno di uno stato italiano profondamente trasformato nelle sue istituzioni in senso veramente federale ma soprattutto che rigetti definitivamente certa cultura patriottarda e monoculturale, che tante tragedie e iniquità ha causato, per diventare finalmente lo stato federale dei popoli italiani. 
Tale elenco che vi invio, largamente emendabile, lo propongo come spunto di un dibattito culturale e politico che spero coinvolga presto le massime autorità regionali.
Vi saluto, a nois bieri
Mauro Podda

PROPOSTE PER UNA POLITICA CULTURALE NAZIONALE PER LA SARDEGNA

1. Uso ufficiale in tutte le istituzioni pubbliche della Sardegna della lingua sarda, suo insegnamento, insieme alla relativa letteratura, obbligatorio nelle scuole di ogni ordine e grado partendo dalla variante locale; graduale inserimento della varante standard; =costo economico inizialmente contenuto;
2. Rendere effettiva la festività del 28 aprile, "Di de sa Sardingia", nel mondo del lavoro e nelle scuole; costo economico diretto zero;
3. Istituzione dell'inno nazionale sardo con la scelta del testo di Francesco Ignazio Mannu "Su patriottu sardu a sos feudatarios"; =costo economico zero;
4. Sostituzione dello stemma della Regione Autonoma col vecchio stemma del Regno di Sardegna, emendato dall'Aquila Sabauda, dal Collare dell'Annunziata, simboli della casa reale, riportando la benda sulla fronte dei mori, simbolo di San Maurizio, campione e martire della cristianità, e non dei musulmani iberici sconfitti, infine caricato col motto di Barisone I, Giudice d'arborea: "EST VIS SARDORUM PARITER REGNUM POPULORUM" (la forza dei popoli sardi è nell'unità del regno), tratto da un sigillo giudicale del XII secolo; = costo economico zero;
5. Imporre la posizione d'onore della bandiera nazionale sarda (al centro) con alla destra la bandiera dello Stato (speriamo veramente federale e plurietnico) e alla sinistra la bandiera dell'Unione Europea; =costo economico zero;
6. Costituzione di un altare della patria al tempio del Sardus Pater ad Antas in Fluminimaggiore: Il Sardus Pater Babay era il Dio eponimo, cioè il mitico fondatore della nazione sarda, e pertanto il suo tempio era in età antica il vero tempio della nazione; costo economico contenuto;
7. Operazione: "Qui nacque l'Italia"; proprio in Sardegna, a Cagliari, sul colle di Bonaria, il 19 giugno 1324 nacque, dal trattato di pace tra il Regno di Aragona e il Comune di Pisa, quello stato, il Regno di Sardegna, che, passato poi alla casa regnante dei Savoia fin dal 1720 e profondamente trasformato nelle sue istituzioni, realizzerà con una campagna militare l'unità d'Italia nel 1860. Cambierà il proprio nome con propria legge in Regno d'Italia, che nel 1946 diventerà Repubblica Italiana. Posa di una lapide che ricordi l'avvenimento alla presenza del Capo dello Stato. Sapere che il nostro Stato ha le sue lontane radici nella nostra isola forse ce ne renderà più orgogliosi e forse ci riavvicinerà ad una istituzione che fino ad oggi, per la verità, è stata piuttosto avara per la nostra terra e per il nostro popolo; =costo economico contenuto;
8. Insegnamento obbligatorio in tutte le scuole di ogni ordine e grado della geografia, della storia e del diritto delle istituzioni regionali;
9. Insegnamento obbligatorio nelle scuole materne, elementari e medie del ballo tondo sardo: il ballo tondo (e non i balletti dalla varia e strana coreografia che si vedono nelle manifestazioni folkloristiche) è un ballo corale, di origine probabilmente sacrale, in cui il nostro popolo ha costruito il proprio essere comunità politica e sociale, poiché vi partecipavano tutti e tutti vi si era educati fin dall'infanzia. Il ballo tondo è, insieme alla lingua, la principale manifestazione dell'etnia sarda ed è pertanto assai importante che dello stesso venga perpetuata la trasmissione alle nuove generazioni ed insieme ad esso la coscienza nazionale collettiva.
10. Incoraggiamento dell'insegnamento nei conservatori isolani, ma anche nelle ore di educazione musicale dei normali istituti, degli strumenti musicali della tradizione sarda e delle launeddas, strumento complesso dall'origine plurimillenaria, in particolare. Insegnamento, nei conservatori isolani del canto tradizionale sardo e del canto a tenores in particolare;
11. Istituzione della guardia dei miliziani in divisa tradizionale (con la berritta rossa e non col fez!) ai luoghi istituzionali della Regione anzichè le normali guardie giurate; avremo la nostra guardia d'onore e piacerebbero molto ai turisti! = costo economico contenuto;
12. Istituzione del Museo di Storia Patria della Sardegna presso il Palazzo Regio di Cagliari per la conservazione ed esposizione dei cimeli della storia e della cultura sarda; 
13. Istituzione del Museo di Storia Naturale della Sardegna, preferibilmente presso il Palazzo delle Scienze in Cagliari; istituzione di un giardino zoologico della fauna selvatica e addomesticata regionale (organizzato con criteri moderni su ampi spazi e nel rispetto della vita degli animali) per educare le nuove generazioni al rispetto e all'amore degli animali e della vita naturale della propria terra; (ad Ortueri per esempio dove già vi è il parco dell'asinello sardo);
14. Inserimento del Gennargentu-Supramonte, della Giara e dell'arcipelago della Maddalena nella lista dei beni naturali del patrimonio mondiale dell'Unesco;
15. Istituzione dei "Sartos cungiados"(territori protetti) e dei monumenti naturali nei territori individuati dalla legge regionale n° del (Istituzioni dei parchi regionali_______) e diffusione del concetto di sacralità della terra: sacra per chi crede nel Dio di Abramo ma anche ( in un concetto di sacralità modernamente laico ma dalla consapevolezza arcaica) per chi crede che la terra sia un bene, da utilizzare ma non da distruggere, tramandatoci dai nostri avi e dalla quale proviene la vita in tutte le manifestazioni compresa la nostra;
16. Inserimento delle principali manifestazione della civiltà nuragica e prenuragica sarda, del centro storico di Cagliari, con le sue fortificazioni, e lo stagno-saline di Molentargius, delle chiese romaniche del Logudoro, del centro storico di Bosa e la bassa valle del Temo, nella lista dei beni culturali del patrimonio mondiale dell Unesco; loro valorizzazione culturale e turistica;
17. Operazione Sardegna Olimpica: organizzare manifestazioni sportive quadriennali di tutte le discipline olimpiche degli atleti sardi; realizzazione degli impianti necessari almeno a Cagliari e Sassari; sarebbe occasione di incontro dei giovani sardi e di diffusione degli sport cosiddetti minori spesso più educativi di quelli più blasonati; per gli stessi sport inoltre gli impianti potrebbero essere utilizzati per manifestazioni anche nazionali ed internazionali;



Mauro Podda 



A segus