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25/10/2004 Folla a Cagliari per il convegno sulla politica linguistica

Nasce il comitato "Paris po su sardu"

Il convegno “Lo stato della politica linguistica in Sardegna” tenutosi a Cagliari mercoledi nei locali della Casa dello Studente è stato un successo per gli organizzatori. La sala era gremita (quasi trecento tra seduti e in piedi) di persone, soprattutto giovani, la discussione è andata avanti fino alla notte, e, contrariamente a ciò che accade in queste occasioni, si è prodotto qualcosa di concreto. E’ infatti nato un coordinamento delle associazioni organizzatrici (tra le quali Sotziu Limba Sarda, Fondazione Sardinia, Jan Palach, Comitau abbia a unu sardu comunu) e aperto a ogni possibile apporto, che si occuperà di stilare un documento operativo di proposte di governo sulla politica linguistica da presentare al presidente della giunta Renato Soru, all’assessore della Pubblica Istruzione Elisa Pilia, alle commissioni del consiglio regionale Cultura e Diritti Civili. A tale coordinamento è stato dato il nome di comitato “Paris po su Sardu”, cioè “Insieme per la lingua sarda”. Obbietivo (raggiunto) della manifestazione era iniziare un percorso democratico per rendere visibile il consenso che esiste in Sardegna sulla questione della lingua sarda e sull’affermazione di un sistema bilingue nelle istituzioni, nella società, nella scuola. Tale consenso, almeno a parere dei promotori è molto largo, e oltretutto è tutelato da leggi di livello europeo, statale e regionale non opinabili nè modificabili istantaneamente da chi ritiene invece il problema della lingua passatista e anti-storico, parere legittimo ovviamente ma non condiviso. Spesso però gli operatori della lingua non riescono ad avere facile accesso ai mezzi di comunicazione che sottovalutano il movimento della lingua e lo considerano "antropologicamente in ritardo".. Gli organizzatori dell’assise però, e anche molti intervenuti, hanno rimarcato proprio la “modernità” e l”attualità” della questione della lingua. E anche la prospettiva del bilinguismo (se non trilinguismo con l’inglese) come “futuro” dell’identità in Sardegna. E’ inoltre emersa la netta contrarietà all’ipotesi di promozione di un’identità regionale che faccia a meno della lingua. Dagli interventi al convegno è scaturita, fatto da non sottovalutare, non la solità lamentela nei confronti della Regione o la richiesta di ulteriori finanziamenti, ma piuttosto la disponibilità ad essere utili, ad affiancare il governo regionale nelle scelte delicate in materia di politica linguistica. Gli interventi sono stati numerosi. Hanno preso la parola: Giuseppe Corongiu, Paolo Pisu, Michele Pinna, Mario Puddu, Giuseppe Mocci, Francesco Cherazu, Paola Alcioni, Anna Cristina Serra, Maurizio Virdis, Gianni Maxia, Angelo Porru, Ornella Demuru, Antonello Garau, Antonello Carai, Debora Steri, Micheli Ladu, Nino Pala, Manuela Mereu, Enrico Chessa, Andrea Deplano, Giacomo Meloni, Vanna Ledda, Paolo Pillonca. L’assessore regionale della Pubblica Istruzione Elisa Pilia che era attesa, non ha potuto partecipare non per sua volontà, ma perchè impedita da altri più pressanti impegni. Ha comunque inviato una lettera che è stata prontamente letta e pubblicata nel sito www.sotziulimbasarda.net sul contenuto della quale gli organizzatori hanno dato giudizi positivi in quanto con una corretta visione istituzionale e politica supera alcune posizioni preconcette che erano state espresse alla stampa in maniera episodica. La lettera rappresenta una buona base di partenza per un confronto che si spera quanto più positivo e costruttivo possibile. E’necessario però, prima che si arrivi a convinzioni politiche e a posizioni ferme, confrontarsi con il mondo dell’associazionismo e non solo, per evitare di incorrere in errori come quelli del passato quando si fece la politica della Limba Sarda Unificada senza consultare la base. Dal dibattito, come da tutti i dibattiti liberi e democratici, sono emerse anche posizioni critiche e discordi, non omologhe a quelle del governo regionale. Anche da settori interni al Centrosinista e allo stesso movimento cui fa capo l’assessore Pilia. Ma ciò fa parte, crediamo, della normale dialettica democratica in quanto il movimento per la lingua sarda è per sua natura trasversale. Prossimi appuntamenti pubblici saranno a Sassari il 29 ottobre, a Sedilo il 13 novembre, a Villagrande il 31 ottobre e a Samugheo l’11 dicembre. La piattaforma di politica linguistica del comitato “Paris po su sardu” sarà pronta in tempi brevissimi. 

A segus