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29/11/2005 Lìbberos

Ermenéutica de sa cunvivéntzia intre limbas

de Maria Luisa Sotgiu


In s'Adige Artu presentaus duos volùmenes po bìvere méngius in mesu a realidades pluralimbas 

Sono stati presentati due nuovi testi sull’apprendimento ermeneutica della lingua e della seconda lingua e sono stai pubblicati dalla Sovrintendenza italiana.

I due volumi sono “Fremdheit als Lernimpuls” Skeptische Hermeneutik - Normalität des Fremden – Literatur als Sprachlehere“, autore : Prof. Hans Hunfeld dell’Università Cattolica di Eichstätt; L’altro volume è „Werkstatt als hermeneutischer Dialog“ di Verena Debiasi della Sovrintendenza scolastica e Dotothea Gasser.



L’insegnamento ermeneutica delle lingue straniere viene ritenuto da molti esperti una risposta adeguata ai mutamenti della realtà europea caratterizzata dall’assenza di confini, da contesti plurilingui, da molteplicità culturali e dal contatto tra le diversità.

L’approccio ermeneutico all’apprendimento delle lingue presuppone una nuova ottica in cui è vista la diversità linguistica e culturale (la normalità dell’estraneo) una maggiore consapevolezza dei limiti del comprendere (ermeneutica scettica), non mira solamente all’acquisizione di competenze linguistiche, ma propone anche un nuovo atteggiamento di tolleranza verso la diversità e l’alterità.



PRINCIPI DIDATTICI



Le naturali differenze tra i discenti non sono viste come un ostacolo, ma costituiscono il motore del processo di apprendimento. Le diverse conoscenze pregresse degli alunni, stimolate da adeguati impulsi, diventano espressione linguistica, guidano la progressione a spirale dell’apprendimento collettivo. L’insegnamento delle lingue straniere, nell’ambito dell’ apprendimento ermeneutica, non è più inteso come attività propedeutica alla comunicazione in lingua straniera, ma è esso stesso comunicazione e dialogo, teso alla comprensione. Si sviluppa nelle condizioni naturali in cui la lingua è parlata, fra equivoci, blocchi e difficoltà di comprensione.



LA CORNICE PEDAGOGICA



Il silenzio, inteso come abilità, competenza e “qualificazione chiave” è fondamentale per la comprensione reciproca.

L’atteggiamento di curiosità verso la parola di chi è diverso da noi, verso altre visioni del mondo e l’eterogeneità delle prospettive, presuppongono la capacità di distaccarsi dalla propria “forma mentis”: condizione necessaria affinché venga rispettata l’espressione dell’altro.

L’approccio ermeneutica non è perciò circoscritto solamente all’insegnamento delle lingue straniere, ma offre agli insegnanti di ogni disciplina, che si pongano delle domande, un punto di riferimento alternativo.



LA REALTA’ ALTOATESINA



L’insegnamento ermeneutico della seconda lingua si propone di rispettare le particolarità della situazione sociale dell’Alto Adige e nel contempo di creare le basi per contribuire ad affrontare le sfide future. Esso ha bisogno di una cornice generale che non si limiti soltanto a formare le competenze degli insegnanti e ad organizzare l’attività didattica, ma richiede un quadro d’insieme, frutto del collegamento fra tutte le discipline. Esige prima di tutto un cambiamento di atteggiamento da parte di tutti i soggetti che partecipano al processo di insegnamento/apprendimento e che ne portano la responsabilità. Nel momento in cui l’insegnamento delle lingue diventa dialogo teso alla comprensione reciproca, viene anche meno la tradizionale distanza tra scuola e società.



(Testo tratto dalla rivista mensile della Giunta provinciale di Bolzano “Provincia Autonoma”)



Un caro saluto 


Maria Luisa Sotgiu

A segus