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15/11/2004 Rassigna de s'imprenta - www.godotnews.it

Galu crìticas pro sa Pilia

di Marco Benoni per il Crc

Pubblichiamo di seguito un intervento del Coordinamento Regionale per il Cinema, che critica la responsabile regionale della cultura, e rivendica un metodo diverso, più partecipato, per l'assunzione delle decisioni che riguardano l'intero settore. 

cinema 



Un contributo di riflessione in seguito all’intervista con l’Assessore Elisabetta Pilia apparsa mercoledì 10 novembre sul quotidiano il Giornale di Sardegna.

Non c'è dubbio che la Regione per la prima volta stia affrontando le questioni culturali ed economiche inerenti il cinema in Sardegna. Questo in se è una cosa buona e rappresenta una grossa opportunità. Ma c'è ora un problema di metodo: per chi opera in politica (e ancor più se si opera politicamente in ambito culturale), l'obbiettivo deve essere quello di promuovere, valorizzare, condividere e coprogettare il futuro con tutti gli attori sociali (istituzioni, enti, soggetti economici, operatori, associazioni e imprese culturali, professionisti, autori, imprese della produzione). 

Va molto bene che la giunta e l'Assessore abbiano intenzioni chiare rispetto alla necessità di attuare politiche di sviluppo culturale, ma la sensazione è che sull'onda dell'entusiasmo si sia fatta una fuga in avanti senza curare gli aspetti preliminari di cui sopra.

Gli operatori del cinema da almeno due anni hanno imparato a lavorare insieme per lo sviluppo dell'intero comparto, per attuare dal basso politiche di promozione culturale ed economica. Questo è un fatto importante il cui valore a nostro giudizio è sottovalutato da chi attualmente ha il compito di operare nelle istituzioni per il bene comune.

Nonostante i ripetuti appelli e le richieste di dialogo, l'incontro tra la Politica con mandato esecutivo e la Società Civile Organizzata che è ugualmente soggetto politico, non è ancora avvenuto. Il Coordinamento Regionale per il Cinema in Sardegna ha richiesto da tempo di poter dare il proprio contributo, ma sino ad oggi...

Non sappiamo chi siano gli attuali referenti dell'esecutivo e dell’Assessore in materia di Cinema, di sicuro non sono gli operatori del settore riuniti nel Crc (Coordinamento Regionale per il Cinema). Allora il rischio è il solito: non è possibile affidare il destino di una cosa così importante e centrale per la Sardegna, alla casualità, al confronto con qualche amico fidato, o magari alla visione di alcuni che perseguono necessariamente (in quanto alcuni e non rappresentanti della pluralità) interessi particolari. 

Quindi la riflessione proposta è di ordine metodologico, ma in questo caso il metodo è sostanza fondamentale. La Politica deve fare un salto di qualità, bisogna andare verso un nuovo modello di democrazia civile fondato sulla partecipazione dei cittadini.

In politica, 'il fine non giustifica i mezzi'. In politica i mezzi e quindi il metodo di partecipazione democratica sono un fine, un obiettivo primario da perseguire con ogni sforzo. Non esiste alcuna iniziativa politica. anche la più illuminata che possa funzionare senza un forte consenso sociale. E' invece possibile che una società fortemente motivata e partecipe degli obbiettivi da perseguire possa raggiungere risultati inaspettati sorpassando ostacoli e difficoltà. Non esistono programmi di sviluppo e leggi perfette, tutto è dinamico e nei fenomeni sociali questo è ancor più valido. 

Non bisogna quindi tanto perseguire teoricamente programmi perfetti, ma conta invece investire ostinatamente sul Capitale Sociale. Per tornare alle recenti dichiarazioni sul cinema, abbiamo la sensazione che se da parte dell'esecutivo non si investe nella coprogettazione degli interventi e non si recupera il rapporto con gli operatori del settore, si finirà prima o poi per fare degli errori e sicuramente si continuerà ad impoverire il Capitale Sociale, bene fondamentale per lo sviluppo futuro della Sardegna. 


Marco Benoni
per il Crc

s'artìculu est in www.godotnews.it, gratzias a Godot pro sa cuncessione

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