Subraintendèntzia regionale pro sos benes
culturales?
Sa Giunta Regionale at presentadu sa chida colada unu disinnu de lege orgànicu de assètiu de su setore de sos Benes de Cultura chi disciplinat museos, bibliotecas, archivios, parcos archeològicos, ecomuseos in Sardigna. Sunt abrogradas totu sas normas giai esistentes in custa màteria e si faghet un'arremonu generale de totu su setore. Intre sos disponimentos prus de interessu, cussu de su comma 2 de s'artìculu 4 inue si faeddat de una "Subraintendèntzia Regionale de sos benes culturales" chi diat dèvere, de cunsonu cun s'Istadu, permitere sa gestione de sos benes culturales sardos a manera dereta a s'istitutzione autonomistica nostra. <Bastat a pensare - at nadu su presidente Renato Soru in s'atòbiu cun sos diaristas ammanniadu paris cun s'assessore Elisabetta Pilia pro presentare su disinnu de lege - chi nois non semus meres mancu de unu bronzetu de sos nostros>. Sa proposta de sa giunta at a colare como a s'aprovu de su Consigiu Regionale.
dae su giassu ufitziale de sa Regione:
Una legge per i beni culturali. Una legge organica che disciplina il settore di musei, biblioteche, archivi, parchi archeologici, ecomusei in Sardegna. La giunta ha approvato il disegno di legge, che adesso sarà sottoposto all'approvazione del Consiglio regionale.Cagliari, 14 marzo 2006 - Finora questo era lo scenario dei beni culturali in Sardegna: un patrimonio ricchissimo e di riconosciuto valore, da salvaguardare e promuovere in assenza di una legge organica, che delineasse il sistema regionale dei beni culturali e degli istituti e luoghi della cultura, indicasse funzioni e compiti della Regione e degli Enti locali, sostenesse lo sviluppo di un settore dalle grandi potenzialità per una crescita economica e occupazionale nell’Isola.
La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo, Sport, Elisabetta Pilia, il disegno di legge “Norme in materia di beni culturali, istituti e luoghi della cultura”. E’ la prima legge attraverso la quale la Regione riordina il settore, in attuazione degli articoli 2 e 5 dello Statuto sardo, delle nuove norme di attuazione stabilite nel DPr 480 del ‘75, dell’articolo 4 della legge regionale 26 per la tutela della cultura e lingua sarda. E naturalmente del Codice Urbani del 2004 e della riforma del Titolo V della Costituzione. “Viene delineato un sistema regionale dei beni culturali e degli istituti e luoghi della cultura, che permetterà l’integrazione delle diverse competenze e funzioni di tutela e valorizzazione della Regione in cooperazione con lo Stato, le Province e i Comuni”, spiega l’assessore Elisabetta Pilia: “I beni culturali sono l’espressione della nostra storia e identità e la loro conoscenza e salvaguardia contribuisce a favorire il senso di appartenenza delle comunità locali”.
Il disegno di legge riguarda musei, biblioteche, archivi storici, ma introduce anche altre due nuove tipologie di luoghi della cultura: i parchi archeologici (beni monumentali, come santuari, chiese campestri, luoghi di culto, torri e sistemi di difesa costiera) e gli ecomusei, espressione della memoria storica del territorio con i suoi monumenti, i saperi tradizionali, i riti. Per la prima volta, viene rivolta un’attenzione particolare all’arte contemporanea, che la Regione intende sostenere attraverso la collaborazione con realtà nazionali e internazionali.
Con questa legge la Regione punta a valorizzare la specificità del patrimonio sardo, favorendo il confronto, l’apertura e la collaborazione con le altre specialità del Mediterraneo. Si vuole migliorare e mettere a sistema la gestione degli istituti e luoghi della cultura, per garantire massima qualità dell’offerta e dei servizi attraverso standard minimi e integrazione degli interventi. Verrà creato un albo regionale degli istituti e luoghi della cultura per le strutture riconosciute dalla Regione. Sono previsti anche due organismi a carattere tecnico-scientifico: l'Osservatorio regionale dei musei e quello delle biblioteche, che avranno ruolo di verifica della qualità dei sistemi museale e bibliotecario e dovranno favorire la più ampia partecipazione alle attività di programmazione.
Il presidente della Regione, Renato Soru, sottolinea con soddisfazione l’approvazione del disegno di legge: “Sarà importantissimo d’ora in avanti il rapporto di collaborazione con lo Stato. Questa legge consentirà una migliore integrazione delle funzioni e permetterà alla Regione di rivendicare ulteriori competenze per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale della Regione”.
Un obiettivo che dovrà essere raggiunto attraverso la più ampia collaborazione con l’Università, gli istituti di cultura pubblici e privati, l’associazionismo culturale. Lo scambio reciproco finalizzato alla tutela, gestione, valorizzazione di tutto il patrimonio culturale sarà favorito dall’istituzione del Sistema informativo del patrimonio culturale della Sardegna, necessario anche per agevolare la catalogazione e documentazione.
"Vogliamo che i sardi e quanti vengono in Sardegna siano in grado di riconoscere tutto ciò che appartiene al patrimonio regionale e sappiano quali sono gli investimenti fatti nel settore", spiega il presidente Soru: "Per questo stiamo impegnando risorse e professionalità nel portale dei beni culturali, che si chiamerà SardegnaCultura, e sarà dotato di oltre 900 schede illustrative, realizzate con la collaborazione dell’Università". A rafforzare la comunicazione e promozione sarà istituito anche un logo per i beni culturali, che verrà utilizzato su cartellonistica, biglietti, materiale informativo.