Si è svolto martedì 9 maggio a Oristano il primo seminario dal tema “Limba, cultura sarda e iscola”. L’incontro, organizzato dall’Ufficio scolastico Regionale in collaborazione con il Liceo Classico “De Castro” di Oristano e l’Amministrazione provinciale, ha visto la partecipazione di numerosi insegnanti del territorio, esperti e rappresentanti delle istituzioni provenienti da tutta l’isola.
Il seminario, coordinato dal professor Guido Tendas, preside del Liceo Classico, ha incentrato le proprie argomentazioni sulle linee guida per un inserimento ragionato della lingua e della cultura sarda nei programmi didattici, in relazione alle possibilità offerte dalla Legge 482/99 e alla rinnovata volontà degli operatori del mondo scolastico di riprendere le redini di un discorso politico e culturale oramai nel limbo da troppi anni.
Il Direttore Generale dell’USR, professor Armando Pietrella, e il Presidente della Provincia di Oristano Pasquale Onida, hanno ribadito il loro impegno in tale senso. Anche l’Assessore della Cultura Cristiano Carrus, descrivendo i numerosi progetti fin ora realizzati con l’Ufficio della Lingua e della Cultura Sarda, ha garantito alle scuole del territorio il pieno appoggio delle istituzioni per la realizzazione di progetti che pongano al centro l’insegnamento della storia e della lingua sarda.
Salvatore Cubeddu e Marinella Marras, dell’Ufficio della Lingua e della Cultura Sarda della Provincia di Oristano, hanno invece descritto la situazione attuale dei finanziamenti per la pubblica amministrazione e per le scuole, incentrando il loro intervento sulla necessità di un coordinamento provinciale per tutti i progetti inerenti la lingua e la cultura sarda e una collaborazione a ampio raggio con tutte le istituzioni, in particolare con la Regione, la sola in grado di garantire una reale coesione tra il mondo della scuola e gli enti locali.
Le relazioni più attese, del professos Virdis e del professor Marci, hanno invece descritto la possibilità e necessità di un serio impegno da parte di tutti, anche delle Università, per formare gli insegnanti, contribuendo così a delineare dei programmi possibili per una concreta didattica della lingua e della letteratura sarda.
Di grande interesse anche gli interventi del giornalista e scrittore Paolo Pillonca, che - raccontando la sua grande esperienza nel mondo culturale sardo - ha messo in evidenza le potenzialità della lingua, in particolare in ambito letterario, giornalistico e musicale. Professor Salvatore Zucca, preside del Liceo Scientifico oristanese e professor Salvatore Sinis preside dell’Istituto Commerciale II, nel cui auditorium-teatro si è svolto il seminario, hanno invece trattato dell’importanza della poesia d’improvvisazione, del teatro e delle attività artistiche nell’insegnamento della lingua sarda nelle scuole di ogni ordine e grado.
Il momento conclusivo ha visto l’intervento di diversi insegnanti che si sono confrontati su progetti già realizzati, in particolare con la Legge Regionale 26/97, e sulla necessità di una gestione integrata dei fondi e delle modalità di attuazione per l’inserimento della lingua sarda all’interno del curricolo degli allievi. di Giuseppe Corongiu, rappresentante della Regione Sardegna alla Conferenza Permanente delle Minoranze Linguistiche al Ministero per gli Affari Regionali, è intervenuto sull’importanza della nuova proposta linguistica deliberata dalla Giunta regionale e chiamata Limba Sarda Comuna; Sara Firinu, traduttrice dell’Ufficio della Lingua e della Cultura Sarda della Provincia di Oristano ha, invece, descritto le difficoltà incontrate con la collega Maria Giuseppa Cossu nella traduzione di atti amministrativi.
Anche dalle conlusioni del Presidente Onida, che ha ricordato la prossima pubblicazione in lingua sarda dello Statuto provinciale e la istituzione della scuola di teatro sardo a Oristano, è emersa la ferma volontà delle istituzioni di compiere una svolta epocale nelle scuole sarde, nelle quali «la lingua e la storia sarda dovranno avere un ruolo centrale, perché attraverso la nostra cultura si trasmettono i valori fondanti della nostra società» e, citando il grande poeta Remundu Piras, il presidente ha rivolto a tutti i presenti l’invito a non dimenticare la nostra lingua poiché «Sa nassione chi perdet su donu de sa limba iscumparit lentamente/massimu si che l' 'essit dae mente/in iscritura che in arrejonu./Sa limba 'e babbos e de jajos nostros/no l' usades pius nemmancu in domo/pruite pòbera e ruza la creides./Si a s' iscola no che la jughides/pro la difunder menzus, dae como/sezis dissardizende a fizos bostros».