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27/05/2005 Referendum

Iscadras brutas

de Fabrizio Corongiu

Con l'intento di "indirizzare" finalmente l'attenzione sul referendum Sardo del 12-13 Giugno 2004 che, se noi lo vorremo veramente, potrà consentire di vietare in Sardegna lo "sbarco legale" di rifiuti di origine extraregionale, ti invio un commento di Francesco Pinna dal titolo:

Il sinistro di Riva contro tutte le scorie 

Segue la chiara e precisa presa di posizione sull'argomento scorie da parte del "nostro" Gigi Riva ribadita col suo scritto dal titolo:

Scorie: ora fuori l'amor proprio. 

In esso Rombo_di_tuono (*) afferma in maniera molto efficace che: 

<< Dobbiamo recarci alle urne per evitare che, un domani, i nostri figli ci sputino in faccia .>> 

Allego infine una lettera indirizzata nel Luglio dello scorso anno al Prof. Francesco Floris dal titolo: 

Le scelte sbagliate del Presidente Mario Floris 

In essa si parla di " Sardità dei Sardi….." e del tentativo andato a male alle scorse elezioni Regionali, di formare un polo nazionalitario Sardo con a capo quell'Ex Presidente della Regione Sarda così sensibile alle problematiche ambientali della nostra isola da non essersi posto nessun problema a firmare la legge regionale 19 Giugno 2001, n.8 che modificando il comma 19 art 6 della legge regionale N° 6 dell'aprile 2001 di fatto apriva un varco legalizzando l'arrivo in Sardegna di Rifiuti di origine Extraregionale.

Vi saluto augurandoci che il 12 e 13 Giugno 2005 i Cittadini Sardi, Uniti dalla buona volontà, si impegnino a far abrogare quella legge frutto della insensibilità e della miopia di uomini di governo il cui unico vero servigio a beneficio della Isola di Sardegna e del popolo che la abita sarebbe quello di ritirarsi definitivamente a vita privata. 


Fabrizio Corongiu 

Sa Corti Manna 

Donori - CA 

tel 070 981534 

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(*) Il nome " Rombo di Tuono" ,con cui il brillante Gianni Brera ribattezzò Luigi Riva, fa pensare ad un guerriero indiano dei Sioux Oglala. Da quel popolo nacque un uomo santo, Hehaka Sapa, comunemente noto col nome di Alce Nero.

La leggenda dice che AlceNero curasse gli uomini col potere del mondo divino che poteva fluire per mezzo di lui a motivo del grande rispetto che egli aveva per il sacro cerchio della vita.

Poi venne l'uomo bianco portando con se la putredine del mondo e della sua civiltà… e il sacro cerchio della vita venne spezzato. 

Fortunatamente, noi tutti possiamo cominciare a riparare il Sacro Cerchio della Vita della visione di Alce Nero, lavorando tutti insieme per salvare la Madre Terra, noi stessi e tutte le cose. 

Cessiamo di ucciderci a vicenda e di rovinare il mondo intorno a noi.... Forziamoci invece di combattere il nostro piu' grande nemico - l'egoismo che facciamo vivere dentro di noi nutrendolo della nostra "cecità genetica" a cui non vogliamo in alcun modo rinunciare forse per paura della luce di cui abbiamo ormai perso il ricordo "

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Il sinistro di Riva contro tutte le scorie 

di Francesco Pinna 

<< Un referendum contro le scorie. Ma stiamo scherzando ? Davvero dobbiamo esprimere un voto su una cosa normale e scontata ?

Davvero dobbiamo ricordare che non vogliamo veleni, che questa terra non deve chiedere a nessuno per decidere il suo futuro, per difendere i suoi diritti ?>> Non sono parole di un leader indipendentista o di un no global. Il pensiero anti nucleare e antiscorie, di qualunque tipo siano, è di Gigi Riva, da Leggiuno, Sardo nel cuore e nel cuore dei Sardi. 

Rombodituono era uno che spaventava i portieri con bordate terrificanti, l'uomo con la faccia nuragica diventato simbolo dell'orgoglio di un'isola per un'impresa sportiva irripetibile non è uno che interviene a vanvera. Oggi le sue bordate sono dedicate a una battaglia civile, che ha mobilitato la Sardegna e ha scosso le coscienze. 

A tre settimane dal referendum in programma il 12 Giugno, il fronte del no alle scorie trova uno straordinario alleato, un testimonial credibile. 

Non si conoscono i contrari, ma sappiano essi che Rombodituono ha già pronto il suo sinistro micidiale. 

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Parla il Bomber 

Scorie: ora fuori l'amor proprio 

di Gigi Riva 

In questi giorni riflettevo sui referendum e su quanto sia importante recarsi alle urne per non lasciare che gli altri decidano del nostro destino. Le questioni sulle quali noi sardi siamo chiamati a decidere sono due: una che riguarda tutta l'Italia e l'altra che invece tocca solo la nostra regione. 

Sul caso della fecondazione assistita mi rivolgo soprattutto ai giovani: in ballo c'è il vostro futuro. Bisogna andare a votare sia per non bloccare la ricerca scientifica ma soprattutto per non continuare ad essere penalizzati. La Sardegna è affetta da malattie genetiche e tutti sanno che questa legge sulla fecondazione assistita penalizza i malati di anemia mediterranea e i microcitemici. 

Ma la mia meraviglia va soprattutto al secondo referendum: quello sui rifiuti tossici. Come rispondere a chi ci chiede se vogliamo o no un morto in casa? Come rispondere a chi ci chiede se vogliamo che la nostra terra sia inquinata e muoia sotto il peso dei rifiuti velenosi ? 

Basta subire il ricatto occupazionale ! E' possibile che i sardi non possano avere un posto di lavoro normale, senza subire danni al fisico ? E' possibile che non ci si possa conquistare una occupazione senza essere intossicati ? 

Ma un lavoro normale, come per i lombardi, i sardi riusciranno mai ad averlo ? 

La nostra terra ha già troppi problemi. Per troppi anni abbiamo subito ricatti di ogni genere. Ora dobbiamo dire basta. In giro c'è scarsa informazione sull'argomento. Soprattutto le televisioni latitano e la gente non è abbastanza informata. Colpa anche dei signori che abbiamo mandato a rappresentarci a Roma dove hanno tutto l'interesse di tenere le cose come stanno.

In Basilicata li hanno fatti scappare a calci nel sedere. Noi dobbiamo dimostrare lo stesso amor proprio. Lo dobbiamo fare per noi stessi, per il nostro futuro, per quello dei nostri nipoti a cui lasceremo in eredità una delle più belle terre del mondo. Noi adulti abbiamo una responsabilità maggiore dei ragazzi:

Dobbiamo recarci alle urne per evitare che, un domani, i nostri figli ci sputino in faccia. 

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Le scelte sbagliate del Presidente Mario Floris 

di Fabrizio Corongiu 

Gentile Professor FrancescoFloris, su la Newsletter n° 72 del 23 Luglio 2004 è stata data ospitalità alla sua riflessione dal titolo " Sardismo: storia cultura e politica" l'ho letta con attenzione perchè l'argomento è per me di vivo interesse. Lei inizia facendo riferimento alle recenti ed infuocate polemiche elettorali sul sardismo e sulle ipotetiche primogeniture politiche.

Immagino si riferisca al fallito tentativo dell'Ex Presidente della Regione Sardegna On. Mario Floris di formare, poco prima delle scorse elezioni regionali, una coalizione con i partiti dell'area Sardista da opporre come terza via ai due poli ben più consistenti e rodati di M.Pili e R. Soru. Mi pare che proprio Lei assieme ai Professori Francesco Cesare Casula e Silvano Tagliagambe abbia dato l'adeguato e necessario supporto culturale al progetto politico del polo nazionalitario. 

Ricordo infatti che eravate presenti a fianco dell'Onorevole Mario Floris nel tavolo della sala congressi CIS dove, nel Marzo 2004, il progetto era stato presentato in maniera ufficiale. Nel suo intervento di oggi conclude con un' esortazione all'unità in nome dei valori che stanno alla base del Sardismo mettendo da parte le inutili polemiche riguardanti la primogenitura politica di quelle idee. Non conosco i dettagli delle polemiche a cui Lei si riferisce ma posso pensare che sia stato il Segretario del Partito Sardo D'Azione Giacomo Sanna ad avanzare eventuali diritti di primogenitura. Se così fosse è difficile potergli dar torto anche se ciò è di importanza secondaria. 

Assume invece maggiore rilievo in questo contesto, il concetto da lei espresso alla fine del suo intervento: indipendentemente da una eventuale primogenitura è importante una riflessione politico culturale con un invito forte all'unità da crearsi sulla base di quei valori che appartengono a tutti in quanto esprimono i caratteri costitutivi del nostro essere sardi. Immagino che il vostro progetto nazionalitario sia stato elaborato proprio partendo dall'idea basilare dell'importanza e necessità dell'unità dei Sardi. Ed è un vero peccato che il lavoro avviato non abbia potuto tradursi in un progetto politico integrato da sottoporre al vaglio dell'elettorato nella scadenza elettorale del 12 e 13 Giugno 2004.

Se ciò è potuto avvenire, a mio parere lo si deve imputare soprattutto alla scelta della persona attorno alla quale il progetto è stato costruito. Probabilmente l'Onorevole Mario Floris, per il suo passato e per le sue note operazioni politiche non era il soggetto più adatto a rappresentare le istanze sardiste. Avendo io comunque una visione molto limitata sull'operato dell'Onorevole Floris durante la sua rodata esperienza di politico e amministratore, è probabile che il mio parere possa essere confutato da dati di fatto che dimostrano in maniera inequivocabile il suo essere "Sardista".

In ogni caso non dovremmo mai dimenticare che la limitatezza di vedute e di conoscenza, in forma e quantità diverse, è una caratteristica che accomuna indistintamente tutti gli uomini: dai più umili a quelli che troneggiano e pontificano dall'alto del loro bagaglio culturale spesso chiusi all'interno di torri d'avorio che deformano fortemente la corretta percezione di come girano le cose su questa nostra terra di Sardegna. Non conosco le motivazioni che hanno spinto Giacomo Sanna a dire no alla proposta di alleanza avanzata dall' On. M. Floris nè quelle di Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione che poi ha formato una coalizione col Psd'Az dando vita a Sardigna Libera.

Certo è che negli stessi giorni in cui si svolgeva l'incontro di presentazione del progetto nazionalitario alla sala congressi del CIS, sempre a Cagliari, ma alla Corte d'Appello del Tribunale, aveva luogo un'altro avvenimento. Un gruppo di persone di varie associazioni ed esponenti di Sardigna Natzione, con Bustianu Cumpostu in prima fila, rovesciavano sul tavolo del funzionario preposto una valanga di moduli contenenti le firme di circa sedicimila cittadini Sardi. 

Sicuramente una piccola minoranza del nostro non numeroso popolo ma una minoranza costituita da persone con un livello di consapevolezza probabilmente superiore alla media regionale.Quelle sedicimila firme servivano a chiedere che venisse indetto un referendum per abrogare la Legge Regionale Sarda n° 8 del 19 giugno 2001. Quella legge apriva un varco per consentire l'arrivo in Sardegna di centinaia di tonnellate di scorie industriali altamente inquinanti e pericolose, costituite dai cosiddetti " fumi di acciaieria". Quella legge portava la firma dell'allora Presidente della Giunta Regionale Onorevole Mario Floris.

Il governo regionale del Presidente Floris legalizzava in tal modo l'arrivo in Sardegna di rifiuti tossici di cui altre regioni Italiane e altri stati esteri hanno la necessità di disfarsi. Col pretesto di estrarre piccole quantità di materiali utili, nella nostra isola sono potuti arrivare, per restarci in maniera definitiva, grandi quantità di rifiuti contenenti metalli pesanti cancerogeni, estremamente nocivi per il territorio e per le creature viventi che lo abitano.

Tra quelle sedicimila firme ve ne erano N° 199 di cittadini di Donori che avevano risposto all'appello del 23 Febbraio 2004 ( di seguito riportato ) avvallato e sottoscritto, anche se a malavoglia, dal loro sindaco. Egli …. chissà …... paventava forse il pericolo che una parte di quelle scorie potesse essere sepolta ai confini del nostro territorio di Donori nel nuovo impianto per rifiuti pericolosi di Serdiana che, poco tempo prima, la Giunta Regionale dell'Avv. Italo Masala aveva illegittimamente riapprovato.

I moduli contenenti le 199 firme raccolte a Donori vennero portati in Corte d'Appello e consegnati insieme agli altri in arrivo da tutto il resto del territorio. Tra le 199 firme consegnate non vi era quella dell'Assessore all'Ambiente del Comune di Donori: che questi sia da annoverarsi tra la stragrande maggioranza di cittadini sardi aventi un basso livello di coscienza ambientale ?

Chissà….. Certo è che per noi di Donori rimane il rammarico e la delusione per non aver potuto raggiungere la cifra tonda delle 200 firme. 

Fabrizio Corongiu. 
Località "Sa Corti Manna" 
09040 Donori 

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REFERENDUM CONTRO LE SCORIE FIRMA PO FIRMAI SA DISCARRIGA 

Caro concittadino, Gentile concittadina 

In relazione alla campagna in corso di raccolta firme per indire il quesito referendario: 

1) Volete voi che sia abrogata la legge Regionale Sarda 19 Giugno 2001, n.8 (“ le disposizioni di cui al comma 19 non si applicano ai rifiuti di origine extraregionale da utilizzarsi esclusivamente quali materie prime nei processi produttivi degli impianti industriali ubicati in Sardegna e già operanti alla data di approvazione della presente legge, non finalizzati al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti”),

che ha modificato il comma 19 dell’art. 6 della Legge Regionale 24 Aprile 2001 n. 6 introducendo il comma 19 bis, recanti norme in tema di rifiuti speciali, che citava: “ E’ fatto divieto di trasportare, stoccare, conferire, trattare o smaltire, nel territorio della Sardegna rifiuti, comunque classificati, di origine extraregionale”. 

Conto sulla vostra responsabilità e sensibilità. 

Ritengo che l’argomento della proposta referendaria sia di grande interesse, in generale per il sano sviluppo del territorio Sardo e delle genti che lo abitano ma in particolare per 

la nostra comunità di Donori. 

Con la tua firma puoi contribuire ad indire il referendum abrogativo per far cessare l’invio nella nostra isola di Sardegna di centinaia di tonnellate di scorie industriali altamente inquinanti e pericolose, costituite dai cosiddetti “ Fumi di acciaieria”.

Col pretesto di estrarre piccole quantità di materiali utili, di fatto viene mascherato un giro d’affari per lo smaltimento di rifiuti tossici, di cui altre regioni Italiane e altri stati esteri hanno necessità di disfarsi, in tal modo restano in Sardegna grandi quantità di rifiuti contenenti metalli pesanti cancerogeni, estremamente nocivi per il territorio e per le creature viventi che lo abitano. Oggi a tutti i Sardi e anche a noi, Cittadini di Donori , viene data la possibilità di esprimere il parere sulla presenza o meno di un pericolo così grave per la nostra salute e per quella dei nostri figli.

Sappiate che, come amministrazione comunale di Donori, malgrado il nostro strenuo tentativo di opposizione, non abbiamo potuto impedire la realizzazione dell’impianto per lo smaltimento di rifiuti industriali pericolosi della società ECOSERDIANA S.p.A. a ridosso della nostra zona artigianale, sede di importanti attività produttive. Lo scorso anno, con notevole impegno finanziario, proveniente anche dai vostri contributi, si era riusciti ad ottenere dal Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna e poi addirittura dal Consiglio di Stato, l’annullamento della famigerata 

Delibera 10/50 - 8 Aprile 2002 della Giunta Regionale della Sardegna. 

VERGOGNOSA E ILLEGITTIMA. 

Ma poche settimane fa, la nuova giunta Regionale guidata dall’Avv. Italo Masala, 
in accoglimento della proposta del solito Assessore alla difesa dell’ambiente Dott. Emilio Pani 
ha deliberato di approvare il progetto definitivo denominato: Rielaborazione del progetto di sintesi per la conversione del modulo di discarica 2C ( Rifiuti TOSSICO-NOCIVI) in tipologia 2B ( Rifiuti Pericolosi e non Pericolosi) per la realizzazione dello stesso impianto di discarica de S’Arenaxiu in realtà già realizzato da tempo, come da me stesso denunciato con lettera inviata all’Assessorato Regionale all’Ambiente RAS nel Settembre del 2003. 

Anche in segno di protesta per questa nuova ingiustizia perpetrata ai danni della nostra comunità 
vi invito a presentarvi numerosi al palazzo Comunale per apporre la vostra firma sui relativi moduli messi a disposizione. 

Vi ringrazio. 
Ambrogio Muscas

Donori li, 23 Febbraio 2004  





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