12/05/2005 Sèberos de Inprenta - L'Obiettivo 03.05.2005
Cuartu: si torrat a a traballai po sa lingua sarda
Importante risultato del Settore Cultura e Lingua Sarda del Comune. E del suo dirigente Giuseppe Corongiu, riconosciuto esperto di politica linguistica a livello regionale. Riparte da Quartu Sant’Elena l’operatività e la progettualità nel settore della lingua sarda. Con 140 mila euro reperiti dalla legge statale 482 del 99, il settore cultura e lingua sarda dell’amministrazione comunale della terza città sarda, ha messo in piedi un progetto di recupero e valorizzazione della “limba” di ampio respiro che muove proprio in questi giorni i suoi primi passi. Master formativi di livello universitario, un un ufficio della lingua sarda con tre addetti, sito internet, applicazioni informatiche, segnaletica bilingue, traduzioni di atti, servizi al cittadino in sardo, centro di documentazione e quant’altro per una nuova stagione di fioritura linguistica della città di 70 mila abitanti alla porte di Cagliari. <Ripartiamo da qui – dice Giuseppe Corongiu, dirigente del settore e fondatore del primo sportello linguistico in Sardegna nel 1999 proprio a Quartu – dopo qualche anno di riflessione che però non è passato invano. Mentre tutti chiacchieravano e proclamavano la difesa del sardo solo a parole, qualcuno ha continuato a lavorare a testa bassa, incurante della indifferenza se non dell’ostilità, dandosi da fare per trovare i soldi necessari>. Il finanziamento giunge dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Dipartimento Affari Regionali, con la preziosa mediazione del Servizio Tutela e Lingua Sarda dell’Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione, e vedrà nello stretto giro di 30 giorni (ci si può iscrivere a partire da oggi) la partenza di due master di formazione sperimentali realizzati in collaborazione con la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari. Il primo dei due corsi di specializzazione riguarda i funzionari della pubblica amministrazione che intendono studiare e perferzionarsi nell’applicazione della lingua sarda. Il secondo è riservato a diplomati e laureati che intendano migliorarsi nella traduzione dal o in sardo, oppure fare esperienze di interpretariato. Quattrocentocinque ore complessive di formazione (200 ore il primo 205 il secondo) con docenti di livello universitario che verranno svolte gratuitamente agli iscritti. Per quanto riguarda le materie di studio impartite si va dalla problematica storica delle lingue minoritarie, alla storia istuzionale della Sardegna, all’insegnamento della lingua vero e proprio. Dalle applicazione informatiche più avanzate (50 ore di lezione con veri e propri super esperti della materia), alla storia della lingua ufficiale in Sardegna fino ai laboratori di traduzione, interpretariato o redazione degli atti pubblici in sardo. Fra i docenti anche nomi illustri dell’ateneo sardo e del mondo scientifico. Maurizio Virdis, filologo e responsabile scientifico del progetto, Giulio Paulis, glottologo di grido, Ignazio Putzu e Duilio Caocci, docenti emergenti del mondo universitario sardo, Paolo Pillonca, studioso della lingua a tutto campo, Francesco Cheratzu, Michele Ladu, Efisio Sciolla e altri apprezzatissimi esperti di applicazioni informatiche della lingua. Non mancano neppure gli esperti “locali” della lingua e della cultura sarda Carlo Pillai, Giulio Solinas e Gabriella Ledda. Non è consigliabile aspettare per iscriversi a questa opportunità di formazione gratuita: i master sono a numero programmato. Le domande (per ragioni di tempo perché la realizzazione del progetto è slittata per molto tempo) verranno accettate in ordine di arrivo. Sessanta posti a disposizione per i funzionari (30 riservati al comune di Quartu), 20 soltanto per i traduttori. Al termine del corso, che durerà sei mesi, un attestato di frequenza sancirà il grado di preparazione conseguita. Un titolo spendibile nelle assunzioni degli sportelli linguistici (nei prossimi anni è prevista una moltiplicazione di queste strutture) o per fare carriera in amministrazione. La stessa amministrazione quartese farà scattare l’apertura dello sportello (ufitziu de sa lingua sarda) tra qualche mese con l’assunzione di tre giovani laureati sardoparlanti in grado di scrivere la lingua locale. Il commissario Luigi Serra ha gia destinato a questo scopo i locali della ex-ludoteca in via Regina Elena. E da li si lavorerà per un progetto pluriennale, già approvato dal ministero, che produrrà, si spera, effetti positivi su un territorio metropolitano che ha un gran bisogno di identita. <La lingua sarda va aiutata in tutte le sue varianti –dice Giuseppe Corongiu che di questo progetto è l’ideatore e il responsabile- non ostacolata. Spero sempre che i nostri politici di livello comunale, provinciale e regionale dimostrino sensibilità non solo a parole. C’è un’opinione pubblica diffusamente a favore ad un rilancio della lingua: le istituzioni di tutti i livelli se ne devono fare carico. Noi abbiamo fatto la nostra parte>. Sulla annosa questione della scelta della variante ufficiale nessun dubbio. <Non spetta ne a un comune, ne a una provincia occuparsene –spiega Corongiu- la Regione ha comunicato recentemente che sta per convocare una nuova commissione. In attesa di nuove determinazioni noi partiremo dall’uso delle varianti locali degli iscritti visto che ancora non esiste una lingua ufficiale riconosciuta>. Per chi volesse iscriversi ai master basta contattare il Settore Cultura e Lingua Sarda del Comune di Quartu Sant’Elena presso Ex Convento Cappuccini di piazza Azuni, telefono 07088780810 – 07088780807, oppure collegarsi al sito internet www.qse482.net dove sono reperibili in formato pdf i bandi ufficiali scritti in lingua sarda.