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20/05/2005 Documentos de polìtica limbistica

S'atu fundativu de sa cummissione bis

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA 

DELIBERAZIONE N. 20 / 1 5 DEL 9.5.2005 


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Oggetto: Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna.
Indagine socio-linguistica sulla lingua sarda.

L'Assessore Regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport 

riferisce sulla necessità di procedere all'attuazione di alcuni interventi urgenti per la tutela, la 

promozione e valorizzazione della lingua sarda. 

Lo stesso articolo 3 della L.R. 15.10.1997 n. 26 prevede che "la Regione Autonoma della Sardegna 

predisponga e realizzi, anche in raccordo con le istituzioni pubbliche ed eventualmente con soggetti 

privati, le adeguate strumentazioni conoscitive ed operative e garantisca ai cittadini singoli, o 

comunque organizzati nelle forme di legge, i mezzi e le condizioni reali per l'esplicazione dei 

rispettivi linguaggi di origine". 

In applicazione di tali adempimenti l'Assessore ritiene indispensabile procedere all'attuazione di 

alcuni interventi, considerati propedeutici all'attivazione di ulteriori e specifici programmi che 

troveranno una loro naturale collocazione e definizione nel Piano triennale degli interventi previsto 

dall'art. 12 della medesima Legge regionale 26 del 1997. 

L'Assessore, pertanto, rappresenta la necessità di attuare un'indagine conoscitiva a carattere 

socio-linguistico estesa a tutto il territorio regionale sullo stato della lingua sarda. 

Tale indagine dovrà essere affidata ad una Commissione di carattere tecnico-scientifico, costituita 

da esperti in varie discipline (glottologia, linguistica, sociologia, storia, antropologia, ecc.), affiancata 

da una società demoscopica che effettui la rilevazione dei dati. 

L'indagine, da definirsi nel dettaglio dalla stessa Commissione, avrà l'obiettivo di documentare lo 

stato della lingua sarda (in quali aree dell'isola, spazi, luoghi, situazioni e momenti si parli il sardo; in 

quale misura e proporzione rispetto ad altre lingue e in quali varietà locali, quanti sono i parlanti, 

quanti lo capiscono e sentono la necessità di parlarlo). 

L'indagine potrà essere proficuamente utilizzata anche come riferimento al censimento del 

repertorio linguistico, previsto dall'art. 10 della Legge 26, che individua, come fase preliminare 

dell'attività, la ricerca e la rilevazione del lessico usato in ciascuna comunità sarda. 

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REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA 

DELIBERAZIONE N. 20/15 

DEL 9.5.2005 

L'avviamento dell'indagine assume carattere di opportunità e urgenza in questa particolare fase 

temporale della vita isolana nella quale il dibattito sulla lingua sarda è molto acceso e pressante a 

tutti i livelli di comunicazione (politico, mediatico e culturale). Quasi quotidianamente si discute sullo 

stato della lingua sarda, sull'eventualità del suo utilizzo presso le pubbliche amministrazioni e sul 

ruolo delle Istituzioni, in particolare di quella regionale, nel favorirne e disciplinarne l'effettivo uso ai 

diversi livelli, come seconda lingua di comunicazione tra l'Amministrazione e il cittadino, compresa 

la redazione di alcuni atti pubblici. 

Confermando, dunque, la volontà di promuovere e tutelare, anche attraverso il sostegno della 

sperimentazione dell'insegnamento e dell'uso nelle scuole, a partire da quelle dell'infanzia e 

primarie, tutte le varietà linguistiche (sardo campidanese, sardo logudorese, sardo nuorese, 

catalano, tabarchino, sassarese, gallurese), occorre che l'Amministrazione regionale valuti, sulla 

base dei risultati di un'indagine scientifica, la possibilità di definire un codice linguistico in uscita 

rivolto a tutto il territorio regionale. 

Sarà compito della Commissione individuare l'ipotesi di un codice linguistico che la Regione potrà 

utilizzare nella traduzione di propri atti. Fermo restando, come previsto dall'art. 8 della Legge 

482/99, che solo le deliberazioni e gli atti redatti in lingua italiana producono effetti giuridici e 

assumono valore legale. 

Altro compito della Commissione sarà di definire norme ortografiche comuni per tutte le varietà 

linguistiche in uso nel territorio regionale che aiutino a promuovere la creazione di word processor, 

correttori ortografici e l'utilizzo e la diffusione di strumenti elettronici per favorire l'uso corretto della 

lingua sarda. 

L'Assessore propone che la Commissione tecnico-scientifica possa essere composta dai seguenti 

studiosi ed esperti: 

Giulio Angioni, docente di Antropologia culturale - Università di Cagliari; 

Roberto Bolognesi, docente di Linguistica italiana - Università di Groninga 

Manlio Brigaglia, storico già docente universitario - Università di Sassari 

Michel Contini, già docente di Geografia fonetica ­ Università di Grenoble 

Diego Corraine, direttore Ufficio linguistico Provincia di Nuoro; 

Giovanni Lupinu, docente di Glottologia e Linguistica della Sardegna - Università di Sassari; 

Anna Oppo, docente di Sociologia - Università di Cagliari; 

Giulio Paulis, docente di Glottologia e Linguistica - Università di Cagliari; 

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REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA 

DELIBERAZIONE N. 20/15 

DEL 9.5.2005 

Maria Teresa Pinna Catte, insegnante e autore di numerosi testi sulla didattica della lingua sarda; 

Mario Puddu, docente di Lingua e Letteratura sarda - Università di Cagliari; 

La Giunta regionale, udita la relazione dell'Assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, 

Informazione, Spettacolo e Sport e visto il parere di legittimità espresso dal Direttore Generale 

dell'Assessorato 

DELIBERA 

di approvare la costituzione della Commissione tecnico-scientifica composta dai seguenti 
studiosi ed esperti: Giulio Angioni, Roberto Bolognesi, Manlio Brigaglia, Michel Contini, Diego 

Corraine, Giovanni Lupinu, Anna Oppo, Giulio Paulis, Maria Teresa Pinna Catte, Mario Puddu 

cui affidare, anche con l'ausilio di una società demoscopica, una indagine socio-linguistica sullo 

stato della lingua sarda ed in particolare in quali aree dell'isola, spazi, luoghi, situazioni e 

momenti si parli il sardo; in quale misura e proporzione rispetto ad altre lingue e in quali varietà 

locali, quanti sono i parlanti, quanti lo capiscono e sentono la necessità di parlarlo; e cui affidare 

il compito di individuare l'ipotesi di un codice linguistico in uscita dell'Amministrazione regionale; 

di definire norme ortografiche comuni per tutte le varietà linguistiche in uso nel territorio 

regionale; 

di inserire l'intervento nel programma di comunicazione istituzionale della Regione 
imputandone i relativi oneri, stabiliti in 250.000, sui fondi previsti nella UPB S 01043 dello 

stato di previsione della spesa della Presidenza della Regione con delega all'Assessorato della 

Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. 

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