Sardegna: Ile Mythe" nell’Ile de France…Un’ipotesi diventa tesi. La Preistoria diventa Storia.
Resoconto di un’avventura culturale all’Unesco di Parigi.
Una mostra-documentaria di 300 foto nell’ala principale della Sede Unesco…Un coro di tenores sardi di Seneghe che s’intona con uno della Georgia…
Una giornata intera di convegno e riflessioni…
A parlare di Mediterraneo e Sardegna, c’erano alcuni dei più bei nomi dell’antichistica internazionale: dall’Accademico di Francia Azedine Beschaouch all’Accademico dei Lincei Louis Godart (responsabile del Quirinale per l’Arte e l’Archeologia) ), ad Andrea Carandini e Maria Giulia Amadasi Guzzo della Sapienza di Roma, al Direttore per la Cultura dell’Unesco Mounir Bouchenaki… (I loro interventi sono nel sito www.colonnedercole.it)
E sì, di solito roba così, all’Unesco, la si concede solo agli Stati, o alle grande istituzioni… Quasi un miracolo, dunque, che tanta disponibilità e attenzione sia stata dedicata a un outsider, a sei bravissimi fotografi sardi e a "le Colonne d’Ercole, un’inchiesta", la ricerca sull’antica geografia del Mediterraneo e ai nuovi codici che fornisce per interpretarne la sua vera, prima storia che vede la Sardegna nel ruolo di Isola Mito d’Occidente per le antiche Genti d’Oriente.
Quasi un miracolo, dunque…Eppure proprio così è andata…Ad Assemini presso il vecchio municipio in piazza San Pietro , il pomeriggio di sabato 14 maggio, alle ore 17,30 Sergio Frau coadiuvato da Giovanni Manca e Francesco Cubeddu incontrerà i lettori per mostrare e raccontare ( con l’Aiuto dell’attore Stefano Farris) di come la grande cultura internazionale stia reagendo di fronte a questa nuova interpretazione delle fonti antiche e di quel che, ora, servirebbe per divulgarla in maniera efficace. E, però, si cercherà di spiegare anche, il groviglio di interessi nascosto dietro ai recenti boicottaggi, agli appelli e alle gelosie che questa attenzione internazionale verso la Sardegna e al suo patrimonio archeologico, sta suscitando nell’isola e proprio ad opera di importanti burocrati della spartizione culturale.