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17/07/2005 Parres lìbberos

"Diventamos pandelas de sa terra nostra"

de Paola Alcioni a Antoni Maria Pala


Terribile destino quello di Cassandra, cui il dio Apollo fece il dono della profezia, ma tolse quello della persuasione, così che non fosse mai creduta…
Inascoltate come quella di Cassandra, molte voci hanno gridato invano dalle pagine di questo e altri giornali, nelle settimane precedenti il referendum, tentando di divulgare i dati allarmanti che altre Cassandre andavano pubblicando in Internet a proposito delle scorie industriali che entravano in Sardegna per essere lavorate come materie prime. Molte voci, alcune di poeti, altre di autorevoli studiosi, tutte appassionate, ma è stato tolto loro il potere della persuasione. 
Glielo ha tolto chi incitava dai pulpiti all’astensionismo e chi si è reso connivente lasciandosi persuadere, perché è ladro chi ruba quanto chi tiene il sacco.
Glielo ha tolto un certo corporativismo straccione. Sguardo corto e fuori del tempo, ha manovrato all’insegna del più miserabile “coghe e màniga”.
Glielo ha tolto la formidabile convergenza trasversale di una politica nana e in disarmo, che ha imbavagliato la parola e il canto contro, complice la narcotica pigrizia e l’indolenza che non sono più assolvibili in nessun sardo, fin da quando fu debellata la malaria, di cui erano sintomo clinico.
Ora mani rivelatrici hanno dischiuso un incartamento occulto, consegnando all’opinione pubblica una serie ulteriore d’inquietanti numeri. 
Platone, nel Timeo, distingue due forme di divinazione: quella mantica, folle; quella profetica, cosciente, che discerne le cose con il ragionamento. Fu questa che animò le voci preoccupate, alla vigilia del referendum. Numeri e percentuali stanno progressivamente svelando - al di là di ogni profezia – un’agghiacciante realtà. Fuori di ogni strategia politica, anche quando questa emana il sentore stantio di decomposizione, la condotta censoria e omertosa è intollerabile. 
È come in una versione nostrana della Zone 51: secretazione paternalistica, assunta a filosofia amministrativa. È la somministrazione controllata della realtà, l’ubbidienza a disumane logiche aziendali e feroci regole liberiste. E’ l’ossequio alla presunta ragion di stato che copre un facile business e un lavoro sporco da sbrogliare, ancora una volta, quaggiù in colonia.
È falso che le cifre sulla piombemia fossero note da tempo. Noto è ciò che viene portato a conoscenza della popolazione in modo mirato e capillare, non quello che è ufficiale, ma rimane ignorato dal pubblico, perché custodito in cassetti ben chiusi, in uffici inaccessibili.
Doveva essere terribile il senso d’impotenza di Cassandra, nel momento in cui – le pupille che divoravano le iridi e la bocca dilatata dal travaglio orribile della profezia vana, come la immagina D’Annunzio – doveva serrare le labbra per non urlare: ve l’avevo detto!
Ma quel senso d’impotenza non deve essere il nostro. Non è troppo tardi: oltre l’endemico sonno della rassegnazione, diventiamo - ognuno, presto - bandiera di questa nostra terra.


Paola Alcioni e Antonimaria Pala
(scrittori)

A segus