29/07/2004 Sientzias Polìticas de Casteddu torrat a istransire sa limba
CUSSU MASTER SENA LIMBA....
Al Presidente della Giunta Regionale Renato Soru
All’assessore della Cultura Elisabetta Pilia
Al presidente della Ottava Commissione Consiliare
Spettabile signor Presidente
Gentile signora Assessore
Spettabile signor Presidente
abbiamo appreso dagli organi di stampa del prossimo inizio, presso la facoltà di Scienze Politiche dell’università di Cagliari, della seconda annualità di un Master Universitario per “Operatori della Pubblica Amministrazione in Sardegna” attivato con il sostegno finanziario della R.A.S., ex lege 26/97, sulla lingua e cultura della Sardegna.
Ciò posto ci chiediamo, nonostante il finanziamento arrivi dalla legge regionale sulla lingua e cultura sarda, per quale motivo nel programma di tale Master, che ritieniamo comunque una iniziativa apprezzabile sotto molti versi, viene accuratamente evitato ogni riferimento allo studio della lingua sarda e del diritto delle minoranze linguistiche.
Eppure dovrebbe essere noto che già dal 1999, in forza della Legge Statale n. 482, la lingua sarda è entrata nel ristretto novero delle minoranze linguistiche storiche insieme alla lingua delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino e l'occitano, tutto ciò in attuazione dell'articolo 6 della Costituzione ed in armonia con i princípi generali stabiliti dagli organismi europei ed internazionali. Tale differenziazione linguistica della Sardegna, sancita dalla Costituzione, e tutelata da una legge statale che per molti versi è più avanzata di quella regionale, sostanzia, rafforza e rende concretamente visibile l’identità “speciale” della nostra isola.
Per ciò che ci risulta, le attività di “cultura sarda” che vengono svolte nelle pubbliche amministrazioni sono relative ai finanziamenti della legge regionale 26 e di quella statale 482 che prevedono uso e conoscenza anche di lingua e leggi di tutela delle minoranze storiche. Ci pare dunque opinabile, seppur legittimo e rispettabile, il programma proposto dalla facoltà di Scienze Politiche, la quale avrebbe intenzione di formare personale che si occupi di lingua e cultura senza però formarlo sulla specificità linguistica, e su quella della legislazione di tutela delle minoranze storiche. Se pensiamo che le opportunità di lavoro maggiori per i giovani sono quelle offerte dagli sportelli linguistici che si stanno attivando in molti comuni e province dell’isola grazie alla 482, comprendiamo immediatamente la necessità di non tagliare fuori dalla formazione dei giovani laureati la nostra lingua e gli strumenti normativi per tutelarla.
Tale nostra preoccupazione avevamo già esternato alle autorità competenti lo scorso anno. Le quali autorità per assicurare la completezza del procedimento, ci avevano assicurato che, compatibilmente con il rispetto del principio di continuità amministrativa, si sarebbe posto rimedio a partire da quest’anno. Tale ragionamento, in un’ottica di responsabilità di governo, ci pareva condivisibile, e lo abbiamo condiviso.
Siamo rimasti invece stupiti dalla riproposizione dell’iniziativa con la stessa modalità escludente in fatto di lingua, così come l’abbiamo appresa dai giornali e da nostre verifiche successive. Ci rivolgiamo oggi a voi pur sapendo che si tratta di iniziative ereditate da passate gestioni.
Noi riaffermiamo, comunque, e a maggior ragione, che se un Master è finanziato con i fondi della legge regionale sulla lingua e la cultura sarda, ed in quanto, secondo lo spirito della legge, lingua e cultura devono andare di pari passo, questo non può non contenere nel suo programma, come peraltro fatto negli altri Master attivati presso altre facoltà dell’Ateneo cagliaritano, un riferimento forte al tema del bilinguismo, visto anche come prospettiva di utilizzo della lingua di minoranza nella Pubblica Amministrazione ai sensi della legge 482/99, e nell’ottica del rafforzamento della possibilità di trovare un lavoro per i giovani sardi interessati a queste questioni.
Ciò per un nostro contributo costruttivo alle future scelte programmatorie in materia di lingua e cultura sarda.
Distinti saluti,
Per Sotziu LImba Sarda pro s’Identidade
Il Presidente
Dott. Antonello Carai