20/06/2005 Sèberos de sa Retza - Situ ufitziale regionale
Osservatòriu: inauguratzione e bonos proponimentos
B'at cherfiu un'annu po faere sa prima riunione. Progetos medas e ideas puru, ma de cuncretu po como pagu.
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Insediato l'Osservatorio regionale per la cultura e la lingua sarda.Dare coerenza alle politiche regionali per la lingua e la cultura sarda, indipendentemente dalle tipologie degli interventi e dagli assessorati che li promuovono, è una delle priorità del Piano triennale per gli interventi regionali, che punta a rafforzare i rapporti di collaborazione tra enti locali, scuola, università, associazioni, per garantire una programmazione organica. Il 15 giugno si è insediato l’Osservatorio regionale per la cultura e la lingua sarda, organo consultivo dell’assessorato della Pubblica Istruzione previsto dalla legge regionale 26/97. All’ordine del giorno la presentazione del Piano triennale di interventi regionali che include le linee di indirizzo per tutti gli articoli della legge 26 per la promozione e valorizzazione della cultura e della lingua sarda e della 482/99 per la tutela delle minoranze linguistiche storiche. “Uno dei punti qualificanti del Piano”, ha detto l’assessore Pilia, “prevede l’attivazione di un’azione di monitoraggio e verifica dei progetti realizzati in passato, sia sui fondi di bilancio ordinario che su quelli di provenienza statale”. La Regione punterà su “una progettualità innovativa che investa in progetti di ampio respiro e sulla continuità delle iniziative, anche per evitare, com’è avvenuto in passato, la frammentarietà e il carattere episodico degli interventi”.
Il Piano triennale ha come obiettivo il coinvolgimento e la massima condivisione di tutte le iniziative da parte dei cittadini, utilizzando, oltre ai canali di comunicazione tradizionali, quelli più innovativi come il sito della Regione e altri strumenti tecnologici. “C’è la volontà di creare – ha detto Elisabetta Pilia – un raccordo tra le azioni per la lingua e cultura sarda e tutte le altre iniziative dell’assessorato della Pubblica Istruzione, penso alla catalogazione dei Beni culturali, alla costruzione dell’archivio storico della Regione, agli interventi per le biblioteche”.
Un altro obiettivo del Piano triennale riguarda “la volontà di potenziare e accelerare l’attività di promozione e valorizzazione linguistica, con progetti scientifici e un’equilibrata diffusione delle iniziative su tutto il territorio regionale”. In questa direzione va l’istituzione da parte della Giunta della Commissione tecnico-scientifica di esperti che effettuerà un’indagine conoscitiva di carattere socio-linguistico per verificare lo stato della lingua sarda nell’Isola. Tra le iniziative, c’è anche la realizzazione dell’Atlante toponomastico della Sardegna con una sinergia tra gli assessorati regionali che hanno competenza in materia.
Nel corso dell’incontro è stato deciso che, per consentire all’Osservatorio di adempiere pienamente alla sua funzione consultiva, aumenterà il numero degli incontri e verrà fatta una calendarizzazione, mentre per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro verranno creati gruppi di studio.
Come stabilito nell’articolo 5 della legge 26/97 l'Osservatorio è presieduto dall' Assessore regionale della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport ed è composto da: cinque studiosi delle discipline indicate all' articolo 17, di riconosciuto e comprovato prestigio nella vita culturale sarda, eletti dal Consiglio regionale con voto limitato a tre; un rappresentante per ciascuna delle Università della Sardegna, designato dai rispettivi Senati accademici; il Capo Ufficio fra quelli che, preposti agli organi del Ministero per i beni culturali ed ambientali aventi sede in Sardegna (Soprintendenti archeologici, Soprintendenti per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici, Soprintendente archivistico), presiede la Conferenza dei Capi Ufficio; il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale; uno studioso delle discipline indicate all' articolo17, di riconosciuto e comprovato prestigio nella vita culturale sarda, eletto da ciascun Consiglio provinciale; un rappresentante della Pontificia facoltà teologica della Sardegna, designato dal collegio dei docenti; il Presidente dell' IRRE (Istituto regionale Ricerca Educativa); il Coordinatore generale dell' Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE).