Predis e mongias chi andant a votai po sa fecundatzioni
Referendum dell'12 e 13 giugno
RIBELLI. L’ALTRA POSIZIONE DELLA CHIESA. Di Walter Vecellio.
Da Il Riformista del 09/06/05
I parroci che non stanno con Ruini.
A proposito del referendum sappiamo tutto delle prese di posizione di papa Benedetto XVI, degli ukase di Ruini, della Cei; e di quanto ritengono di doverci far sapere le varie eminenze. Ma vorrei fare una domanda:
qualcuno sa chi siano, e cosa pensino, e come vivano la loro fede in rapporto ai diktat vaticani i preti,le suore, i monaci dell’elenco che segue? Quale giornale li ha intervistati, Qualche televisione o radio ha chiesto loro commenti, pareri, opinioni? Parlo di padre Felice Scalia, gesuita, di Messina; don Antonello Solla, parroco di San Grato di Saluggia, Vercelli; padre Pierangelo, padre Adriano, padre Giorgio, della Comunità dei Sacramenti di Caserta; suor Elisabetta (Gina Toscano) e suor Teresa Caterina (Maria Teresa Nannoni), Comunità S. Agnese di Livorno-Unione Suore Domenicane S. Tommaso d’Acquino; Lina Vicario, associata della Comunità S. Agnese di Livorno-Unione Suore Domenicane S. Tommaso d’Acquino; suor Maria Teresa Ricci, superiora generale della Congregazione Serve di Maria di Ravenna e suor Maria Grazia Gaddoni, anche lei della Congregazione Serve di Maria di Ravenna; Suor Stefania (Leda Baldini), e suor Ludovica (Doriana Castellani), Comunità G. Savonarola e Compagni Martiri di Firenze; don Paolino Trani, Citta di Castello; don Paolo Farinella, Genova; don Olivio Bolzon, parroco emerito di San Floriano, Treviso; don Achille Rossi, direttore de “L’Altrapagina”, Città di Castello; don Claudio Mondino, Cuneo; don Mario Piantelli, parroco della parrocchia di San Michele Arcangelo, Crema; don Gianfranco Formenton, parroco di S. Angelo in Mercole, Spoleto; don Giacomo Tinghi, responsabile del Centrodi Solidarietà di Firenze-Onlus; padre Giorgio Pisano, Portici (Na); don Carmine Miccoli, parrocchia Maria ss. Annunziata, Tollo (Chieti); padre Alberto Simoni, domenicano, Comunità Koinonia, Pistoia; don Lorenzo Grigoletto, Padova; don Renzo Fanfani, prete operaio, parrocchia di San Iacopo in Avane, Firenze; don Luciano Scaccaglia, parroco di Santa Cristina, Parma; Giancarlo Canuto, docente di religione e già president diocesano dell’Azione Cattolica di Brindisi; Fortunato Sconosciuto, docentedi storia e filosofia, già presidente diocesano dell’azione cattolica di Brindisi; don Angelo Lombardo, Napoli; don Andrea Garbellotto, parroco, Piombino; don AlbinoBizzotto, Padova; Padre Alberto Stucchi, ex-priore del Monasstero di Chiaravalle, Milano; Andrea Zanello, seminarista, Casale Monferrato (Al); Alessandro Cortesi, domenicano, Pistoia; suor Gianfranca Zancanaro, Milano; don Faetano Farinelli, Vice PresidenteMacondo, Pove del Grappa (Vi); don Giuseppe Stoppiglia, Presidente Macondo, Pove del Grappa (VI); don Claudio Miglioranza, prete operaio, Castelfranco Venere (TV); Pablo Sartori, catechista, membro del consiglio pastorale, Monteforte d’Alpone (VR); Emanuele Fucecchi, insegnante di religione, Roma; padre Fabrizio Forti, capellano carceri, Trento; don Marco Tenderini, prete, Cinisello Balsamo (MI), Vincenzo Agosti, Gruppo Missionario Parrocchia S. Croce-Salerno; don Fabio Masi, parroco S. Stefano a Paterno Bagno a Ripoli (FI); don franco Ratti, fondatore del MO.CO.VA. (Movimento Concilio Vaticano II), Monopoli; Emilio Contardi, monaco di Camaldoli, Poppi; padre Giorgio Butterini, Frate Capuccino, Trento; Ermanno Michetti, Parroco, Porto Sant’Elpidio; don Francesco Capponi, parroco, Montese; don Franco Barbero. Presbitero cdb Pinerolo, Pinerolo (TO). Assieme a centinaia anzi ormai migliaia di altre persone, credenti e laiche, e assieme a don Leonardo Zega, don Enzo Mazzi, don Andrea Gallo, hanno firmato un documento di cui pochissimo si è parlato, scritto e saputo. “Compito dei vescovi – è scritto nel documento – è indicare valori, non imporre ai credenti scelte che competono alla coscienza e alla fede di ognuno. Ne va della autenticità e credibilità della loro solidarietà umana. Il cristianesimo non è mai stato solo potere e lotta fra poteri. Il Vangelo e la profezia hanno incessantemente animato la crescita dell’umanità lungo l’asse dei valori democratici, fra cui il primato della coscienza, il pluralismo, l’etica della responsabilità. Che dire allora di questa chiamata all’ubbidienza verso l’autorità e all’appartenenza ecclesiale in occasione del referendum? Che ne è del primato della coscienza, che ne è del pluralismo, che ne è dell’etica della responsabilità? Che ne è della lettera dello spirito del Concilio?”