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3/06/2004 Eletziones e politica limbistica

Distinguiamo tra intenzioni e impegni programmatici

de Nando Orgiana

Fra i siti che si occupano di identità del popolo sardo e di lingua sarda mi pare che il sito sotziulimbasarda sia fra i più ricchi di interventi e di contenuti attuali. Alcuni fra gli interventi appaiono propositivi e utili per formare una sempre più salda coscienza identitaria. Altri, invece, sembra traggano il loro vigore, talvolta la loro virulenza, proprio da una assuefazione al pessimismo e al vittimismo. Lamentarsi per ciò che non va o che non si fa e si potrebbe e dovrebbe fare è sacrosanto; ma farlo per assuefazione può comportare il rischio che si distolga lo sguardo, anche involontariamente, da ciò che può esserci di nuovo, di positivo o almeno di promettente. Leggiamo allora titoli come: Limba? su candidau est mudu. E magari non ci si è presi la briga di vedere se fra i vari candidati qualcuno si occupa della lingua. Così, anche in un intervento di tutto rispetto qual è quello di Giuseppe Corongiu si legge: E' facile infatti parlare di difesa, valorizzazione, protezione o quant'altro, e restare però nel generico, nell'indistinto, in quella melassa di dichiarazioni formali che sottendono all'assenza di un vero e proprio progetto di politica culturale, e più ancora di "politica linguistica". Così pure nelle interessanti "lettere aperte" di Enrico Chessa, mentre si prende atto delle buone intenzioni di Renato Soru, stranamente non si spende una parola su quelle che sembrano non semplici intenzioni ma proposte concrete, come la piattaforma di politica linguistica presentata da Nicoletta Ornano, candidata facente capo a Soru, proposta richiamata anche nello stesso sito sotziulimbasarda: www.nicolettaornano.it/limba.html . In un periodo come questo, alla vigilia di un confronto elettorale il cui risultato può avere importanti ripercussioni anche su una politica di valorizzazione dell'identità e della tutela e sviluppo della "limba", sarebbe utile che illustri professori come Massimo Pittau, anziché gingillarsi con Sa chistione de sas doppias prendessero posizione su fatti concreti e i fatti concreti oggi sono le intenzioni, ma soprattutto gli impegni programmatici dei politici. cordiali saluti: nando orgiana Risposta di Giuseppe Corongiu: Ringrazio per l'attenzione e la passione il signor Orgiana e mi adopero per far pubblicare il suo parere. Mi permetto però di segnalare alcune cose. Sotziu Limba Sarda e i suoi componenti sono consci di dover fare molto per la questione della lingua, ma non accettano lezioni da nessuno. Soprattutto da chi non conosce la loro storia o le cose che hanno fatto effettivamente. Inoltre, gli interventi vanno letti e contestualizzati. E' ovvio che se un articolo risale al febbraio scorso non ci saranno riferimenti ai programmi che sono stati scritti successivamente. Del resto, non possiamo conoscere tutte le posizioni di tutti i candidati, ma solo quelli che ci vengono segnalati dai candidati stessi. Inoltre, l'intervento "Limba? Su candidau est mudu" è riferito come si legge benissimo ai candidati alla presidenza che, confermiamo tale giudizio, parlano poco o niente delle questioni linguistiche. Ciò che è contenuto nei programmi delle coalizioni è molto generico e non consente valutazioni sulla futura politica. Ogni posizione che viene a nostra conoscenza la segnaliamo. Così come abbiamo segnalato con evidenza le posizioni del candidato Ornano (che sembra essere nello schieramento per il quale Orgiana nutre simpatie) che riprendevano la questione de "Sa Limba de Mesania", proposta concreta per uscire dal labirinto dell'unificazione fallita fatta proprio da su Sotziu Limba Sarda, insieme ad altri, mentre molti chiacchieravano e aspettavano i programmi politici. In quanto al professor Pittau, penso che possa scrivere di ciò che vuole e, anzi, colgo l'occasione per ringraziarlo dell'onore che ci ha fatto. Un motivo di più perchè lo ha fatto in sardo, come spero faccia il signor Orgiana quando ci scriverà di nuovo, in modo da dare anche lui una concreta testimonianza di impegno a favore della nostra lingua. Giuseppe Corongiu

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