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11/01/2006 Seberos de Imprenta - La Nuova

Olìana, gherra pro sos topònimos


Sa "psicosi" de sos sardos pro su sardu iscritu. Su bighinadu de Barasoro in d'unu cartellu benit "Varasoro" e in Oliana naschit sa polèmica. 



fonte: La Nuova Sardegna 10.01.2006 

Oliena, guerra dei toponimi 

Accesa polemica dopo l’ultimo palio delle contrade. Il rione Barasoro diventa all’improvviso Varasoro 


Dolores Turchi: «Rispettiamo i termini dei nostri avi» 



La questione è finita sul periodico della parrocchia 

NINO MUGGIANU 


OLIENA. A molti è passato inosservato e per diverso tempo è rimasto in bella vista a ricordare ai passanti che stavano per entrare in quel determinato rione. Solo che il nome del vicinato, nello striscione che qualcuno aveva sistemato, era stato trascritto male.
Rione “Varasoro” si leggeva infatti, durante la festa dei rioni, battezzata anche delle contrade, in occasione del palio olianese, e non “Barasoro”, come invece sarebbe dovuto essere. A notare la sostanziale differenza è stata Dolores Turchi, studiosa che di toponimi se ne intende e per l’occasione ha preso una netta posizione in quanto c’è da tempo una sorta di stravolgimento dei nomi cari agli avi, e non solo per quanto riguarda i rioni. «Non alteriamo i toponimi e pronunciamoli come hanno sempre fatto i nostri nonni - ha suggerito la scrittrice in un suo intervento uscito nell’ultimo numero di “Su Patiu” il periodico della parrocchia di sant’Ignazio da Lojola - Se un toponimo è giunto inalterato fino ai nostri giorni, non è giusto che, proprio noi, uomini del terzo millennio, cerchiamo di stravolgerlo compromettendone gli studi sull’autentico significato e il suo pensiero». E qui Dolores Turchi fa una lezione in proposito: «La radice di Barisoro - spiega - la troviamo i tanti altri toponimi sardi e pertanto la ripetizione sempre uguale della prima parte di questo nome fa pensare a un nome composto che nasconde un significato preciso come Bratili, Barasumene (Bosa), Barsuo (Gadoni), Barastula (Orosei) Bralla (Dorgali)». Per la Turchi con tutta probabilità “bara” significava santuario, tempio, luogo di culto, come tante località orientali, specie nell’Anatolia. Ciò non dovrebbe meravigliare, se si pensa che in un periodo precristiano la zona di Barisoro a Oliena doveva essere considerata una zona sacra.
«Basta spostarsi un po’ e ritrova la fonte di Masiloghi, di cui la memoria storica del paese ricordava ancora negli anni ’60 le pietre di basalto lavorate che si trovavano presso la fonte, oggi quasi sepolta. I vecchi parlavano di una fonte coperta con blocchi di basalto, che anticamente doveva essere considerata sacra. Che Barisoro significhi tempio o tomba è solo un’ipotesi che col tempo potrebbe essere confermata o smentita da scavi. Ma i toponimi - conclude Dolores Turchi - per favore, pronunciamoli come hanno fatto i nostri avi». 

A segus