Il giorno prima di Natale è apparsa sul forum “Leggere e scrivere” del Corriere della Sera on-line la “riflessione natalizia” , intitolata ‘Natale’ di Alessandra Palombo in chiave poetica, che mi ha colpita per la sua originalità. Le ho scritto per farle i complimenti e per chiedere informazioni sul criterio della ripetizione che sembra un’allitterazione iniziale.
Alessandra mi ha risposto che è un tautogramma: un componimento in cui tutte le parole iniziano con la stessa lettera, così da risultare ritmico e incalzante quasi come una filastrocca, che è a metà tra la poesia e il gioco di parole. Si possono scrivere tautogrammi, partendo dalle frasi più elementari ai saggi più raffinati.
Lei ha scritto tanti tautogrammi: ne è uscita una raccolta pubblicata dall’Editore genovese Liberodiscrivere dal titolo “Tautogrammi d’Amore e d’Amarore”.
L’ idea di scrivere il libro nasce dal desiderio di Alessandra Palombo di giocare con l’alfabeto, dando alle stampe un volume agile, giocoso e contemporaneamente ricco di riflessioni introspettive sui sentimenti.
Nel libro di Alessandra troviamo quaranta tautogrammi, due per ogni lettera dell’alfabeto, dalla A di Amicizia , alla Z di Zitella. Lo potete chiedere a lei, ve lo manderà per e-mail, come ha fatto con me e di cui la ringrazio molto: è una donna molto gentile, come si conviene a questo forum di “Leggere e scrivere”.
“Tautogrammi d’Amore e d’Amarore” è una serie di poesie da leggere velocemente e in sequenza, dove i periodi brevi, lineari e senza congiunzioni rendono possibile una comprensione immediata, quasi istintiva, del loro significato profondo, e inoltre sanno dare anche emozioni alcune di esse.
I tautogrammi scorrono così rapidamente uno dietro l’altro,in una fitta galleria di personaggi, luoghi ed eventi, tutti legati alla vita dell’autrice, tanto da sembrare autobiografici, ma soffermandomi su alcuni di essi ho ritrovato anche i miei sentimenti, le mie situazioni, personaggi che ci sono anche nella mia vita. Strana questa somiglianza tra me e Alessandra Palombo, due donne che non si conoscono, che abitano in ambienti completamente diversi dal punto di vista geografico, eppure provano gli stessi sentimenti.
“La difficoltà maggiore – ha detto l’autrice – l’ho trovata quando mi sono confrontata con i temi del “non amore”, ossia quando ho scritto i tautogrammi che parlano di gelosia, invidia, rabbia e simile perché per educazione si è abituati a reprimere sentimenti come questi. In ogni caso nello scrivere il libro, mi ha aiutato molto il fatto di abitare su un’isola e la possibilità di goderne in particolare la calma e la tranquillità dei lunghi mesi invernali.
“Con ‘Tautogrammi d’Amore e d’Amarore’ – ha commentato Claudio Damiani, poeta e curatore di importanti case editrici – Alessandra Palombo ci offre un ottimo esempio di come la costrizione linguistica non sia necessariamente un limite, ma al contrario una via di fuga che permette all’autore di meglio esprimere la potenzialità narrativa contenuta nei suoi racconti. Come se l’obbligo di utilizzare parole che iniziano tutte con la stessa lettera sia in realtà una sorta di valvola di sfogo , più che un ostacolo”.
Ho tratto notizie dalla critica di Roberto Ariani; ho chiesto l’autorizzazione ad Alessandra Palombo di parlare di lei e dei suoi tautogrammi che sono molto belli: da leggere e commentare e rifletterci sopra.