Su ministru cumpetente po sas minorias limbisticae s'atuatzione de sa 482, antis de si nch'andare, promitit una cunferentzia permanente natzionale de sas minorias linguisticas e una reforma de sa lege. Sos isportellos linguisticos non sunt abertos in totue, sos medios massivos non transmitent in limbas de minorias e sos sòtzios no ant tentu fundos dae sa lege.
fonte: http://www.slov.it/ - Sloveni in Italia
Una conferenza delle minoranze
Allo studio anche l'avvio di una nuova legge di tutela
L'avvio di un percorso per la definizione di una nuova legge di tutela con la collaborazione attiva di tutte le minoranze e l'istituzione di una conferenza permanente delle comunità linguistiche, che dovrebbe riunirsi entro il prossimo mese di gennaio: sono questi gli impegni che il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia, ha assunto nel corso del terzo Convegno nazionale sulla tutela delle minoranze linguistiche che si è tenuto lo scorso 28 novembre, a Palermo, nella splendida cornice di villa Malfitano. La Loggia ha parlato anche della legge di tutela degli sloveni ed ha riconosciuto che il governo non è riuscito ancora a risolvere la definizione del territorio di validità della legge, ma si è impegnato a superare anche questo ostacolo «nell'interesse dei cittadini di quella zona». Nel suo articolato intervento il ministro ha sottolineato come «l'uso delle lingue minoritarie nelle amministrazioni pubbliche e soprattutto nella scuola è il presupposto essenziale perché esse rimangano vive e vitali e contribuiscano alla valorizzazione delle nostre radici. La diversità linguistica e culturale ha aggiunto è una ricchezza per il nostro Paese».
Il convegno, coordinato dal capo del dipartimento per gli affari regionali, Sebastiano Piana, è stato aperto dalle relazioni introduttive del presidente del Comitato nazionale federativo minoranze linguistiche in Italia - Confemili, Domenico Morelli, e del direttore del Primorski dnevnik ed esperto del Comitato per le minoranze linguistiche, Bojan Brezigar.
Morelli ha espresso un giudizio complessivamente positivo sull'attuazione della legge 482, perché «ha creato un clima favorevole verso le minoranze, ha dato prestigio alle lingue locali ed orgoglio delle proprie origini agli appartenenti alle comunità minoritarie». E' stata avviata una politica attiva a favore delle minoranze, ha sottolineato Morelli, e si è verificato un cambiamento di mentalità dell'amministrazione centrale e periferica dello Stato nei loro confronti e di quanti dissentono da questa linea e si pongono contro lo Stato stesso. Il presidente del Confemili ha sottolineato i punti deboli della 482, tra i quali la non inclusione dei rom, una comunità meno fortunata di altre, il non finanziamento delle associazioni che operano all'interno delle minoranze, la mancanza di interventi per i gruppi che abitano nelle zone di montagna sempre meno popolate e sempre più isolate, la non attuazione da parte del ministero delle Comunicazioni dell'articolo 12 che prevede trasmissioni televisive nelle lingue minoritarie.Morelli ha, inoltre, auspicato la ratifica anche da parte del senato della Carta europea per le lingue regionali e minoritarie, l'istituzione di una conferenza permanente delle minoranze quale organismo di impulso per la loro valorizzazione. (...)