05/01/2006 Seberos de imprenta - La Nuova de su 28/12/2005
Sa morte muda de s'Ufitziu de sa Limba Sarda
Fonte: La Nuova sardegna de su 28.12.2005 ritrovato sul sito ufficiale della Regione
La fine silenziosa dell'Ufficio della Lingua Sarda
NUORO. Che fine ha fatto s’Ufitziu de sa limba sarda? chiedono da Cagliari, dalla Regione, ben sapendo quale sia la situazione. A Nuoro, invece, nessuno sembra essersi accorto di niente. La verità è che la scommessa lanciata tre anni fa dall’allora assessore provinciale alla Cultura, Tonino Rocca, è morta ormai da un mese. Per Diego Corraine, direttore dell’Uls, e i suoi nove collaboratori ingaggiati grazie ai fondi previsti dalla legge 482 del 1999, infatti, il sogno legato al progetto “Su sardu de oe e de cras” è finito lo scorso 30 novembre. Quando cioè l’attuale amministrazione provinciale ha lasciato cadere nel vuoto la scadenza degli ultimi contratti di lavoro. Che la questione fosse in dirittura d’arrivo, tuttavia, lo si era capito già il 28 settembre scorso. Contrariamente a quanto annunciato il 23 agosto, infatti, a fine settembre il rinnovo annuale dell’incarico si è ridotto improvvisamente dai nove mesi iniziali a... due. Finiti i quali non c’è stata più alcuna proroga. Porte chiuse, dunque, per l’ufficio della lingua sarda, il primo nato in Sardegna, che contava anche una serie di servizi territoriali, in 18 Comuni del circondario (ora autonomi), e in alcuni enti come la Asl, la Comunità montana del Nuorese e il Consorzio universitario della Sardegna centrale, per un totale di una trentina di dipendenti. La giunta provinciale guidata da Roberto Deriu dice, dal canto suo, che l’Ufitziu interrompe le attività in attesa «dell’insediamento di un nuovo direttore, da scegliere tramite selezione pubblica». Il che significa, fatti due conti, che di riaprire battenti se ne riparlerà, salvo complicazioni, soltanto a marzo 2006. A farne le spese, tuttavia, sono gli operatori dell’Uls: sono loro adesso che si trovano senza busta paga. Dopo tre anni di esperienza acquisita sul campo, insomma, i dieci professionisti della limba si trovano con un pugno di mosche in mano. (l.p.)
