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08/12/2005 Sa die sa Sardigna giobia 01.12. 2005

5.000 sardos in Roma


ROMA - Erano oltre 5.000 i sardi che questa mattina hanno sfilato per le vie di Roma, da Piazza Esedra sino a Piazza Venezia, per il corteo a sostegno della vertenza sulle entrate fiscali. Una manifestazione riuscita non solo perchè ha portato in piazza, sotto l'unica bandiera della Sardegna, le istituzioni regionali di entrambi gli schieramenti, i parlamentari sardi, i sindacati e le altre parti sociali oltre a 300 sindaci, ma anche perchè ha già ottenuto un risultato importante. 

Durante un incontro tra una delegazione di circa 30 persone guidata dal presidente della Regione, Renato Soru, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, è scaturita l'intenzione di istituire, per martedì prossimo, un tavolo tecnico per mettere a punto le prime soluzioni che saranno trovate nel maxiemendamento da presentare alla Camera dei Deputati. Alla discussione parteciperà lo stesso Letta, con i ministri dell'Economia, Giulio Tremonti, e degli Affari Regionali, Enrico La Loggia. Tre le questioni poste dalla Sardegna: la compartecipazione ai redditi prodotti dalla Sardegna, la compartecipazione al gettito Iva ed infine gli altri tributi che vanno definiti.

“Il nostro statuto ci garantisce una compartecipazione al gettito fiscale che viene riscosso in Sardegna. - ha ribadito il Presidente Soru durante il corteo - Questa compartecipazione ci viene negata da molti anni. Cinque miliardi vengono indebitamente trattenuti dallo Stato. Negli ultimi 10 anni il gettito Iva della nostra regione è stato dimezzato rispetto a quello dello Stato, mentre quello Irpef dello stato è cresciuto di quasi il 40%, quello della nostra regione è rimasto bloccato. Ci sono errori gravi che vanno affrontati e questi soldi devono essere restituiti”. Soru ha anche ricordato che in questi ultimi anni la Regione Sardegna “si è indebitata in modo assurdo essendo mancato il rimborso del gettito fiscale da parte dello Stato”. Solo nel 2004 il debito è stato pari a quasi 1 miliardo e 200 milioni di euro. “Questo significa - ha spiegato Soru - indebitare ogni sardo 300 volte tanto quanto si è indebitato ogni lombardo. L'anno successivo ogni sardo si è indebitato 150 volte tanto quanto si è indebitato un lombardo. Nell'ultimo anno – ha detto ancora - abbiamo portato avanti una politica di rigore estrema, ma solo perchè non ci vengono trasferiti i soldi che ci appartengono, abbiamo dovuto rivolgerci alle banche che hanno affossato la nostra Regione. Questa è una protesta per la sopravvivenza della Sardegna e per la sopravvivenza dell'istituto stesso dell'autonomia regionale”.


Ultimo aggiornamento: 02-12-2005 15:52:47

A segus