Ad Ollolai quest'anno si attende il Natale con una sensibilità particolare perchè si è voluto dare un tono più singolare a questa delicata e suggestiva festività.
Infatti l'Amministrazione Comunale, in collaborazione con la società ippica e le associazioni culturali,sportive, folcloristiche, venatorie, di volontariato, le scuole e i cittadini di buona volontà vogliono ripristinare i riti e le usanze più antiche legate alla natività, a su Pizzinneddu, e in particolare intendono riproporre s'Impuddilonzu, lo spuntino che si usava fare dopo la classica Messa di Mezzanotte,Missa ‘e Puddu,quando si rientrava nelle case per mangiare pane, carne di agnello arrosto, salsicce, affettato,caldarroste, dolci tipici e un buon bicchiere di vino.
Mentre altrove si innescano polemiche per il presepe e per i simboli della natività, a Ollolai si vogliono invece rafforzare quei sentimenti di fratellanza e di carità che il Natale ha sempre ispirato.
Anzi, stavolta, invece di limitare s'impuddilonzu ad una serie di festeggiamenti in privato, si vuole socializzare la festa e darle quel significato comunitario che si attua nella partecipazione popolare , e quindi di tutta la comunità, attraverso le rappresentanze istituzionali e delle associazioni.
Si intende con questa manifestazione riproporre un aspetto importante della nostra identità, che è la festa nelle sue manifestazioni laiche e religiose, ma anche recuperare i sentimenti di profonda religiosità che davano una particolare suggestione e creavano un clima di fede profonda in occasione delle festività natalizie che si fondano sui valori dell'amore, della tolleranza e della solidarietà.
Un tempo, in questa occasione,i barracelli si riunivano dal Capitano e sparavano alcuni colpi di fucile per rendere più solenne la ricorrenza.
I giovani, dalla vigilia dell’Immacolata fino all’Epifania,le domeniche e nei giorni di festa,si riunivano nello spiazzo antistante la chiesetta di Santa Susanna, facevano un falò, cantavano e giocavano alla morra e gridavano Sas Terras Ruvias.
Vi erano canti a tenore e morre.
Si facevano pronostici e si scrutava il futuro sia delle ipotetiche nuove coppie di sposi, sia sul possibile sesso dei nascituri.
Dinanzi al focolare le ragazze, in un clima di allegria e di festa, praticavano alcune prove, con chicchi di cereali o semi di arance o mandarini,ognuno rappresentante una ragazza o un ragazzo.
Se questi semi, col calore del fuoco,scoppiettanti,si avvicinavano, era segno di matrimonio certo, altrimenti non c’era verso di unirli.
Per scoprire il sesso del nascituro si prendeva una scapola di agnello, una pala ‘e anzone, si metteva vicino al fuoco e, se questa si spaccava, il nascituro era femmina, altrimenti era maschio.
Si può dire che questi riti erano legati alla prova del fuoco, alla lettura e interpretazione dei segni di elementi naturali.
Ma un impegno ,soprattutto femminile, era la preparazione del pane cerimoniale, su cocone pintau, che veniva preparato con particolare bravura in occasione delle festività più solenni come la festa del patrono, a Pasqua e a Natale appunto.
Il pane cerimoniale, su cocone pintau veniva preparato alcuni giorni prima e era di vari tipi.
Vi era su cocone a melas, quello di sette malas veniva dato al parroco, sa simula de su rettore, in occasione della sua visita per la benedizione delle case prima di
Natale
2
Ma oltre che su pane 'e simula le massaie preparavano altri pani cerimoniali dalle varie forme e fogge.
Vi era il pane a forma di bambola, sa pilosa, o di brocchitta per le bambine, di scala, iscala, o di brocchittolu per i ragazzi, oppure venivano rappresentati gli uccelli, sos puddighinos, o gli astri celesti specialmente il sole e la luna.
Il dolce più diffuso era su pistiddu, tipico per questa ocasione, preparato al forno ancora caldo dove era stato appena fatto il pane. E' un dolce molto gradito e ricercato grazie agli ingredienti che lo compongono: farina,noci, uva passa e sapa.
Il primo pistiddu preparato veniva dedicato a San Basilio e il secondo al padrone di casa. I dolci più piccoli venivano conservati per darli ai bambini in occasione de su Chendelarju, la mattina del 31 dicembre.
Il programma della serata del 24 dicembre a Ollolai è abbastanza intenso e si svolgerà come segue:
1)Presepe in Sa Pratha Manna;
2)Cavalieri a cavallo, in costume ollolaese, in giro per il paese verso l’imbrunire;
3)Falò vicino alla piazza con carne arrosto, caldarroste, vino e dolci;
4) Sas Terras Ruvia,morre e canti a tenore;
5)Prova della scapola di agnello per il sesso del nascituro;
6Prova dei semi per le nuove coppie;
7)Coro Polifonico in alcuni punti significativi del paese canterà canzoni natalizie in lingua sarda;
8)Solenne Messa di Mezzanotte cantata, Missa ‘e Puddu. Durante l’offertorio alcuni ragazzi e ragazze in costume doneranno sos presentes: un anzone,una pischedda de casu vriscu,su cocone de sette melas, unu pistiddu e un’ampulla ‘e vinu, secondo la tradizione. Fuori ci saranno i cavalli,ben bardati e i cavalieri; le persone ,grandi e piccole, che partecipano alla Messa dovrebbero essere in costume;
9)I Tenores e il Coro Polifonico canteranno la Messa con canzoni natalizie, accompagnate dalle launeddas;
10)All’uscita dalla Messa vi saranno delle tavolate(quattro o cinque) nei punti più importanti del centro abitato dove si potranno degustare i prodotti locali proprio in occasione di S’Impuddilonzu.
Contemporaneamente la manifestazione sarà accompagnata da canti, balli, morre e istrumpas.
I suonatori di launeddas,di fisarmonica,di sonettes e di armoniche a bocca rallegreranno la serata con melodie natalizie.
Durante il pomeriggio e per tutta la serata si potranno degustare e acquistare i prodotti locali.
E pertanto auguriamo a tutti gli ollolaesi, vicini e lontani, e a tutti gli ospiti presenti una Bona Pasca ‘e Nadale e Ateros Annos Menzus!