14/04/2005 Rassigna de s'imprenta/ Unione Sarda
de su 14/04/05
Sì al bilancio ma i sardisti insorgono
de Roberta Mocco
La fretta imposta dalla campagna elettorale raddoppia la velocità dei lavori del Consiglio e fa approvare in un solo giorno il disegno di legge di bilancio. Tredici stati di previsione sulle risorse in entrata e in uscita per il 2005, uno per ogni assessorato e per la presidenza della Giunta: e il sì al passaggio agli articoli arriva già in mattinata. Poi la sospensione per far riunire la commissione Bilancio: c'è da accorpare e discutere preventivamente il malloppo degli emendamenti. Ne restano in piedi oltre cento, settanta solo sulla pubblica istruzione, argomento che assieme alla sanità dà fuoco ai microfoni in un'aula altrimenti distratta. Bocciati tutti gli emendamenti targati Psd'Az, per il reintegro dei fondi; tagliati, sui progetti linguistici nelle scuole, i master e i programmi sui mezzi di comunicazione in lingua sarda. Non sono bastati i voti a favore raccolti fra le fila del centrodestra e della sinistra bertinottiana. Per Beniamino Scarpa "è uno scandalo". E soprattutto non va giù che "l'intero dibattito sulla Finanziaria si è svolto senza uno spiraglio di speranza, senza nessuna possibilità di dialogare, né con la Giunta né con la maggioranza. Siamo al centralismo culturale di un esecutivo che toglie ai piccoli per dare tutto all'Ente lirico". E il centralismo delle scelte è motivo anche dell'astensione di Luciano Uras (Rifondazione) sul voto allo stato di previsione dell'assessorato al Lavoro. Uras, ex direttore dell'Agenzia regionale del lavoro, si scaglia contro la scelta di portare in aula "solo pochi giorni fa" il piano triennale dell'Agenzia: "Non è pensabile che questo Consiglio possa fare da notaio a chicchessia". Respinti anche gli emendamenti dei Riformatori per reintegrare i fondi alle Pro Loco e alla legge 51 sui finanziamenti agli artigiani. Il dibattito sul bilancio è stato occasione per accuse contro la cacciata dei manager prima di tutto, ma anche contro le consulenze stipulate dall'assessore Dirindin e contro la scelta di "finanziare i progetti di ricerca degli amici", per dirla col capogruppo Udc Giorgio Oppi. L'ex assessore alla Sanità ha elencato nomi e cognomi degli allievi di Gianluigi Gessa che avrebbero ottenuto "il cento per cento delle richieste, contro l'8 per cento ottenuto da ricercatori validissimi". Critiche anche per l'assenza in aula del presidente Soru e dell'assessore Dirindin nel momento in cui si discute lo stato di previsione della sanità. "Non prevedevamo di discuterlo oggi. è stato un nostro errore di valutazione", spiega l'assessore al Bilancio Francesco Pigliaru che porge all'aula le scuse da parte della collega di Giunta. In mattinata il Consiglio aveva approvato all'unanimità l'ordine del giorno unitario che impegna la Giunta a costituire un tavolo tecnico fra Regione, banche e organizzazioni agricole per risolvere la crisi delle circa 2.500 aziende del settore fortemente indebitate e minacciate dai pignoramenti: alcuni - è il caso dell'azienda di Decimoputzu - già in atto. L'assessore Enrichetta Addis assicura che la Giunta, già richiamata dall'assemblea con una mozione a gennaio, condivide la necessità di un intervento e che "si è già attivata con le banche per bloccare gli atti esecutivi nei confronti delle aziende". Roberta Mocco14/04/2005