13/04/2005 Rassinnia de s'imprenta - Giornale di Sardegna 13.05.2005
Logudorese a scuola, no grazie
de Alessandra Loche
Italiano, inglese e sardo. Spazzatura, rubbish, arga.
Arga? Ma non si diceva aliga? È quello che si sono
chiesto i genitori dei tanti bambini che da qualche
mese frequentano le lezioni di limba alle elementari
di via Turati. Mistero, sì, ma sino ad un certo punto:
la lingua insegnata a Quartu è la Lsu, la lingua sarda
unificata. Una lingua che con il campidanese, quello
che si parla a Quartu ha poco a che fare. E allora
ecco le proteste di «Boxis campidanesas», una
associazione di cultori della lingua sarda. Locale.
«L'associazione- si legge in un comunicato- esprime la
sua preoccupazione per il fatto che in alcune scuole
cittadine vengano approvati e finanziati dal ministero
progetti di valorizzazione della lingua sarda che si
basano sull'insegnamento della cosiddetta Lsu, lingua
sarda unificata. Ricordiamo che questo standard è
stato ufficialmente respinto dalla Regione e non è
rappresentativo del territorio in quanto basato sulla
sola macrovariante logudorese». Lezioni a base di
arga, dunque, che non piacciono. «Ci stupisce- dice
Tonio Pani, associazione Boxis Campidanesas- che venga
proposto e riproposto proprio a Quartu. Chiediamo alle
autorità scolastiche, pur rispettando la loro
autonomia, di valutare se è un bene che tale progetto
linguistico (rifiutato dagli stessi linguisti che lo
promossero) venga insegnato ai nostri ragazzi.
Proprio da Quartu partì nel 2001 la crociata contro la
Lsu sponsorizzata dall'assessore regionale della
pubblica istruzione Pasquale Onida. Contro quel
progetto prese posizione anche lo stesso Comune di
Quartu: sindaco Graziano Milia, assessore Elena Ledda
(sì, la cantante) e dirigente Giuseppe Corongiu (
autore della controproposta "limba de mesania") in
testa. La rivolta di Quartu coinvolse mezzo Campidano.
Al punto che l'assessore regionale mise in un
cantuccio il suo progetto di unificare la lingua
sarda. Anche perché molti linguisti che inizialmente
avevano sostenuto la Lsu, tra questi il docente
universitario catalano Eduardo Blasco Ferrer,
passarono dall'altra parte della barricata.
Alessandra Loche