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11/03/2005 Documentos de polìtica limbìstica

Ma s'Uls de Aristanis tratat sa Lsu o no?

Consiglio provinciale di Oristano. verbale. 





TERZO PUNTO ALL'ORDINE DEL GIORNO: "INTERPELLANZA PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MELIS E DEIAS SULL'UFFICIO DELLA LINGUA SARDA DELLA PROVINCIA DI ORISTANO".



CONSIGLIERE MELIS
"I sottoscritti Consiglieri Provinciali del gruppo Democratici di Sinistra Tonino Melis e Giuseppe Deias,

PREMESSO che nel mese di agosto corrente anno e stato pubblicato dalla Provincia di Oristano il bando per il reclutamento degli esperti per il costituendo ufficio della lingua sarda della Provincia di Oristano. Tale ufficio avrà il compito di collaborare con il centro di terminologia con sede a Nuoro, che ha il compito di elaborare la terminologia necessaria ai diversi ambiti ed usi secondo criteri di tipo internazionale.

Questo centro di terminologia con sede a Nuoro, la TERMONSAR, non è nient'altro che un'emanazione dell'ufficio della Provincia per la lingua sarda, diretto da Diego Corraine che adotta come standard linguistico la "limba sarda unificada".

Esiste il rischio che si voglia imporre la LSU a base esclusivamente Logudorese ad un territorio che parla in maggioranza il campidanese.

Interpellano dunque il Presidente Mario Diana e l'Assessore alla Pubblica Istruzione per conoscere i criteri con i quali si è scelta la collaborazione con il centro di terminologia TERMONSAR, in quali forme intendano considerare il rischio della eventuale imposizione della limba sarda unificada a base esclusivamente logudorese al nostro territorio che parla in maggioranza campidanese.



ASSESSORE DEMARTIS

Per quanto riguarda il primo aspetto dell'interpellanza presentata, la graduatoria è qui esposta nella bacheca degli atti dell'Amministrazione Provinciale, hanno partecipato più di 50 soggetti; mi pare che, a sorpresa - io penso di carattere positivo - c'è stata un'attenzione importante nonostante - forse il richiamo era questo - il bando sia stato pubblicato in piena estate, però lasciar passare ulteriormente anche il mese di agosto comportava il rischio di una perdita di tempo ulteriore che io personalmente non volevo conoscere.

La preoccupazione però mi pare sia indirizzata dagli interpellanti verso il rapporto con l'ufficio lingua sarda di Nuoro.

Questo rapporto si è delineato con l'approvazione ad aprile 2004 di uno schema di un protocollo di intesa con la Provincia di Nuoro per l'attivazione del coordinamento delle minoranze linguistiche.

È una cosa ben diversa, cioè in sede di apertura dell'ufficio si è pensato che fosse opportuno tentare una collaborazione organica con chi avesse nella Regione Sardegna, avuto esperienze al riguardo, penso anche queste molto positive, e che in qualche maniera potesse dare all’Amministrazione Provinciale di Oristano e all’istituendo ufficio lingua sarda un supporto di esperienze e di proposta molto utile.

Per cui si è approvato uno schema di protocollo, tra l'altro questo protocollo in questi giorni è tornato dalla Provincia di Nuoro con la relativa approvazione e adesso in qualche maniera l'Amministrazione Provinciale di Oristano dovrebbe riesaminare il contenuto dell'accordo e valutare l'ipotesi di evitare che si possa danneggiare - perché questo è il concetto finale - lo spazio di utilizzo del campidanese, in qualche maniera favorendo l'uso della lingua sarda unificata che è a base del lavoro dell'ufficio della terminologia della Provincia di Nuoro.

È un rischio che conosciamo, che abbiamo già valutato. Io in un primo momento - lo riconosco - propendevo per il riconoscimento alla lingua sarda unificata di una valenza che altre parlate locali all'attualità non hanno avuto, l'unico dato concreto era la presenza di quel progetto di lingua sarda unificata, per cui era facile rivolgersi a quello spazio piuttosto che attendere altre proposte.

Nel frattempo a livello regionale ci si è mossi con attenzione e con iniziative anche pressanti per individuare un'alternativa alla lingua sarda unificata, si parla di "limba de mesania", di altro e sulla base di questa nuova realtà, di questa possibile nuova proposta saremo un po' tutti chiamati a ragionare e a trovare una soluzione che vada incontro alle esigenze del nostro territorio che comunque ha una parte, anche se limitata di logudorese un po' arrangiato che prevale almeno in certe zone rispetto al campidanese.

Giustamente viene richiamato il fatto che il campidanese è parlato dalla maggioranza della popolazione di Oristano, però è anche vero che le nuove realtà come Bosa, come gran parte del Barigadu e Laconi, non hanno una parlata campidanese stretta ma hanno un altro tipo di linguaggio che anche questo dovrà essere valutato poi in pratica per poter addivenire, ad una proposta concreta.

Nel frattempo l'Amministrazione Provinciale, col valido contributo di alcuni operatori del settore, ha presentato anche un'organica, proposta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sulla legge 482, per l'attivazione di alcuni progetti.

Ne ricordo qualcuno: la prosecuzione dell'attività dell'ufficio della lingua sarda, che ha una garanzia di attività per un anno e derivante dal fatto che in sede di avanzo di amministrazione 2002 si era previsto uno stanziamento di 55.000 euro per l'attivazione dell'ufficio; si propone questo progetto di proseguire l'attività dell'ufficio anche su base territoriale per almeno altri tre anni.

L'organizzazione di un corso di lingua sarda rivolta ai dipendenti della Provincia di Oristano e l'attivazione di uno sportello linguistico provinciale. Questo è il contenuto del progetto.

L’esito di tale proposta lo conosceremo a breve, ci siamo attivati in qualche maniera per poter seguire nelle sedi dovute la proposta, non ci sono segnali di alcun genere e penso che la settimana prossima qualcuno fra gli Amministratori Provinciali sarà Roma per poter in qualche maniera conoscere al meglio la situazione riguardo a questa proposta.

Non so se il Consigliere Melis e il Consigliere Deias vogliono conoscere altri aspetti, io penso di aver delineato sufficientemente quella che è la situazione di oggi.

Il concetto di base è che non abbiamo preso accordi strategici con nessuno, se non nella parte che qualcuno dice "cannibalizza l'esperienza di Nuoro" per quanto riguarda la presentazione dei primi progetti.

Per quanto riguarda, invece, le scelte operative linguistiche è tutto da vedere e sicuramente dobbiamo prendere in considerazione le esigenze di tutti.



Entra in aula il consigliere Tuveri.



CONSIGLIERE MELIS
Noi, Assessore, ci siamo posti giustamente alcuni interrogativi. Intanto ci dichiariamo parzialmente soddisfatti della sua risposta. Non ci soffermiamo ad approfondire il perché di un concorso portato avanti nel mese di Agosto, senza averne dato una più ampia pubblicità, forse avremmo potuto avere qualche contributo in più, qualche esperienza in più.

Avremmo preferito anche che il bando di concorso avesse previsto di dare un valore maggiore alle competenze filologiche e ad altre, invece si danno a queste specialità solamente tre punti. 

Tutti questi interrogativi restano e chiaramente li vorremmo chiarire magari in seguito con un’altra interpellanza.

La proposta della lingua sarda unificata ci preoccupa perché non vorremmo che attraversasse la stessa esperienza, l’idea meglio, che avevano avuto alcuni intellettuali quando si misero in testa di fare una lingua europea che venne chiamata Esperanto, utilizzando termini presi da tutte la lingue, ma si sa, fallì miseramente le popolazioni non accettarono mai ciò.

La nostra preoccupazione è appunto questa: che si voglia imporre magari una lingua sarda unificata 
che sull'esperienza dell'esperanto non si parlerà mai, che non si praticherà mai. E allora non avrebbe senso neanche avere queste collaborazioni con questo grandissimo esperto, Diego Corraine, che appunto sta portando avanti questa idea di limba sarda unificada.

Io mi auguro che lei, Assessore, riesca a "galoppare" questa situazione, perché ci sta a cuore la nostra lingua che nella sua molteplicità e nella sua variabilità è espressione del nostro popolo, della nostra storia, della nostra cultura.

Oggi ci stiamo sforzando di apprendere l'inglese e di sostituirlo alle altre lingue...dobbiamo invece anche salvaguardare la sopravivenza della nostra lingua con tutte le sue variazioni anche se le lingue, si sa, sono in continuo movimento e, come dicono alcuni scienziati, fra cinque o diecimila anni gli idiomi attuali non si parleranno più.

A segus