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14/03/2005 Manifestatzione de su 18.03.2005

I tagli? Una sfida per crescere

de Gianluca Medas

Gentili amici di Sotziulimba. 

Intanto vi ringrazio della vostra costante presenza nel dibattito culturale ( io vi scrivo in italiano solo perchè ho, come sempre, una grande fretta e preferisco, per i concetti che vorrei trasferirvi, esprimermi in italiano) 


in relazione alla giornata di venerdì 18 marzo.

Concordo con la protesta, ma ci sono alcune cose che vorrei porre nel tavolo di discussione prima di aderire alla manifestazione. Credo che prima di cominciare una battaglia del genere sia necesario porsi un giusto quesito: quanti hanno preso soldi dalla regione millantando progetti mai realizzati ?( e mai controllati-sic!) in quanti in questi anni hanno utilizzato la politica per farsi stanziare somme più o meno ingenti sperperando soldi pubblici? Questa domanda dobbiamo farcela tutti. A cominciare dai sindacati, senza dimenticare i miei colleghi del teatro, della musica e via dicendo. Quanti hanno appoggiato Soru con l'intento di trarne dei vantaggi? 

E' che siamo solo capaci di dare la colpa agli altri. Questo è il motivo vero che ci farà perdere ogni battaglia e darà forza alla campagna moralizzatrice che il Governatore sta portando avanti. Chi ha la coscienza così pulita da poter gridare "io no"?

Prima di affrontare questa giusta battaglia perchè la politica di Soru e del suo Assessore affronti il problema dei tagli con una maggiore elasticità, è necessario, che da parte nostra, avvenga un serio esame di coscienza e si ricominci a parlare di etica, di produzione culturale, di decentramento costruttivo.

La regione non può finanaziare 2000 sagre del carciofo 2000 rassegne jazz 2000 rassegne di teatro in lingua, non è possibile. non è giusto non è corretto.
Dobbiamo imparare a produrre cultura attraverso i progetti non a fotocopiare le idee degli altri e pretendere di essere finanziati utilizzando lo strfumento politico.
questa è un modo vecchio di affrontare le cose. 

Io sono convinto che questo sia un momento storico, nel quale possiamo raccogliere la sfida che ci viene fatta, trasformando questo momento, che potrebbe sembrare negativo, in un esaltante galoppata verso un futuro che sembra incerto solo a chi ha interessi di corporazione da tutelare o ha la visione distorta dalle lacrime dei vari Cassandra, incapaci di capire che le sfide vanno raccolte.

Questo non vuole essere un giudizio nei confronti di nessuno, è solo lo stimolo ad aprire un dibattito finalmente ad alto livello, che superi la logica degli schieramenti e degli interessi personali.

Se potessi parlare con Soru o con l'assessore ( dubito che ne avrò mai "l'onore") direi loro di non sparare sul mucchio, ma di incoraggiare il dibattito fra le varie realtà culturali per determinare meglio il senso dei progetti, che devono far crescere nella gente la percezione che si ha del nostro territorio, della nostra storia, e non devono essere "ricreazione" come lo sono certe ( considerate importanti e per questo strafinanziate) rassegne teatrali o stagioni liriche ( senza giudizi personali) che sono una mera esposizione di belle cose ma che nulla danno e nulla producono ( ma troppo spendono considerato che ricevono finanziamenti anche da altri enti nazionali da alcuni grossi sponsor privati e lavorano a scambio) . 

Non è un atto d'accusa questo, ma il desiderio di vedere, una volta per tutte la nostra isola come una enorme proposta culturale, ( non folclorica) che invada il mediterraneo con la sua forza antica.

termino quì il mio intervento sulla giornata di lotta del Venerdì, io non ci sarò ma non per motivi ideologici, non sono in Sardegna.

Cordiali\saluti
Gianluca Medas
gianlucamedas@tiscali.it

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