© LimbaSarda 2004

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

24/03/2005 Lìtera de info a subra su manigiu de sa 482

Ma LSU e ULS sunt legales?

de su ghiadòriu de su Sòtziu Limba Sarda

Ai sindaci e amministratori locali della Sardegna



Oggetto: Lettera di informazione sulla gestione della legge 482 sul bilinguismo



L’associazione Sòtziu Limba Sarda intende con questa lettera aperta informare con trasparenza i sindaci e gli amministratori locali per segnalare il pericolo che la gestione della legge 482/99 sul bilinguismo si trasformi da splendida occasione di rinascita culturale a motivo di incomprensione e delusione. Siamo certi che la completezza dell’informazione, che in questo settore è mancata, possa aiutare tutti a fare scelte positive e costruttive.

In nome della co-ufficialità della lingua sarda vengono proposti e fatti approvare ai sindaci dei comuni sardi, da parte anche di istituzioni preposte al coordinamento dei comuni, progetti di sportelli linguistici finanziati dal Ministero degli Affari Regionali grazie alla legge 482/99. 

Insieme al progetto viene proposta una convenzione con la quale l’amministrazione locale si impegna a impiegare nelle proprie sedi personale inviato da altri enti e a utilizzare il modello linguistico proposto dallo stesso ente . 

Ebbene, intendiamo mettere sull’avviso i signori sindaci che in questo modo, pur agendo nell’ambito della legalità, essi rischiano l’inopportunità di non valorizzare a pieno se stessi e le proprie comunità due volte. La prima perchè rinunciano a impiegare negli uffici personale residente nel comune a favore di personale definito “esperto” dall’ente proponente con procedure da verificare. La seconda perché rinunciano a creare consenso nel paese non utilizzando la variante locale pur nell’ambito di un lavoro unitario, ma utilizzando uno standard linguistico artificiale, la LSU, non riconosciuto dalla Regione quale lingua “ufficiale”, e peraltro oggetto di discussione in tutta l’isola. 

La preoccupazione della nostra associazione, impegnata da anni nella difesa della lingua sarda, è tesa anche alla verifica delle problematiche connesse ai titoli dei cosiddetti “esperti” assegnati dagli enti convenzionanti. Sarebbe infatti auspicabile effettuare delle selezioni a livello di ogni comune tramite commissione per la verifica di titoli eventualmente più qualificanti in possesso di residenti e non. Per esempio quelli rilasciati dagli atenei isolani. 

In attesa che gli organi competenti facciano chiarezza informiamo che l’accesso al finanziamento della 482 non è assolutamente subordinato alla collaborazione con l’ente di coordinamento. Ciò che è necessaria a norma della 482 è solo la delimitazione territoriale. Ogni comune può progettare e accedervi liberamente e scegliere la propria politica linguistica, anche scegliendo uno standard, ma senza pagare pegno ad altri enti. 

In merito allo standard linguistico conosciuto come Lingua Sarda Unificata, sul quale si basano esclusivamente alcuni progetti e convenzioni, è nostra intenzione chiarire che: 

1) Noi sosteniamo che la LSU non è “la proposta ufficiale” della Regione ma solo un’ipotesi di studio commissionata da tale ente che non ha superato le sedi di collaudo dovute e quindi non è stata approvata né ratificata. A parte le polemiche che ha scatenato alla sua presentazione (e gli stessi firmatari che l’hanno rinnegata) essa non gode di nessun tipo di riconoscimento legale nel territorio e negli uffici dove viene applicata. E’allo stato la proposta politica di standard, seppur legittima, di un ufficio locale linguistico. 

2) Intanto il documento approvato dai linguisti non è quello che è stato pubblicato in un libretto nel 2001. La parte che riguarda il lessico non era stata votata all’unanimità ed è stata ugualmente inserita. 

3) Nella delibera originaria di giunta e nelle convenzioni ai linguisti si parlava della proposta di una lingua “ad uso esclusivo” dell’assessorato. Invece con una semplice determinazione dirigenziale fondata su una nota assessoriale si individua una cooperativa nuorese affindandole il compito di stampare la proposta. Nel libretto stampato la LSU viene “ampliata” a tutti gli ambiti della società, ma non viene riportata l’indicazione prevista per legge di chi ha stampato. 

a) L’ipotesi dei linguisti viene inviata alla Commissione Regionale competente (art.12 della legge 26) insieme al Piano Triennale per ottenerne l’approvazione. Ma la Commissione scrive che <…non condivide l’obiettivo definito primario … di giungere in tempi brevi a compiere il processo di unificazione linguistica, ritenendo la Commissione trattarsi di questione notoriamente molto complessa e dibattuta e come tale necessitante di ulteriore approfondita discussione, maturazione temporale e presa di coscienza da parte soprattutto delle comunità locali> (Parere ufficiale contenuto nella lettera di comunicazione del Presidente del Consiglio Regionale all’Assessore Regionale della Pubblica Istruzione data 28.09.2001 prot. 9662)

b) Successivamente si rintraccia persino una delibera di Giunta Regionale che chiarisce meglio la situazione. Si tratta della delibera n°17 del 26.6.2003 con la relazione sulla politica linguistica inviata al Ministero degli Affari Regionali. Ivi si legge <…vi è la situazione della lingua standard sulla quale esiste una ipotesi-proposta sottoscritta due anni fa da una commissione di esperti e conosciuta come Limba Sarda Unificada, intorno alla quale si è sviluppato un aspro e accesso dibattito e che comunque non è stata adottata né dalla Giunta, né dal Consiglio Regionale e anzi, in un passaggio cruciale del suo processo di adozione, è stata sfavorevolmente giudicata dalla commissione consiliare competente. Nonostante ciò è stata adottata da qualche ente quale standard ufficiale regionale. Tale adozione non supportata dai necessari passaggi istituzionali…ha creato una politica linguistica non governata e non uniforme, la quale produce in altre realtà locali il timore per il repentino accantonamento delle varianti linguistiche. Tale timore è stato esplicitato per iscritto alla Regione…>. Alla seduta di Giunta che ha approvato questa delibera era presente lo stesso onorevole assesore presentatore della LSU.

c) E’possibile applicare altri sistemi linguistici come quello proposto dal Comitau abbia a unu sardu comunu e noto come “Limba de Mesania”. Tale standard è stato infatti riconosciuto a livello sperimentale dalla Giunta Regionale (con approvazione dei relativi progetti) con la delibera n° 3 agosto 2004 (32/21). 



Pertanto ci chiediamo come possa essere stata presa in considerazione in modo esclusivo quale lingua ufficiale della Regione una semplice ipotesi di studio non avallata da nessun organismo ufficiale dell’ente autonomistico. E come su questa possano essere basati progetti e convenzioni da presentare alle amministrazioni locali senza informare sulla possibilità di prendere in considerazione altre opzioni più adatte, in base a valutazioni politiche, alle comunità.

Ciò senza nessun desiderio di polemica a titolo meramente informativo per contribuire a scelte serene e consapevoli. 



Il direttivo de su Sòtziu Limba Sarda


Giuseppe Corongiu 

Antonello Carai

Michele Ladu

Roberto Tola



Cagliari, 20 marzo 2005



p.s.

i documenti citati possono essere rintracciati nel sito www.condaghes.com riprodotti in pdf

argomentazioni più estese sono pubblicate nella rivista Lacanas, domus de janas editore, n°5, Anno1, 2003. rintracciabile anche sul web 



Sotziu Limba Sarda – Pro s’identidade - Associazione per la Lingua sarda

Sede Regionale – via Tiepolo8 – 09131- Cagliari -Telefono: 3405506586

Fax: 178 228 3836 – mail: sotziulimba@tiscali.it www.sotziulimbasarda.net 

A segus