Adesso, a distanza di anni è arrivato il momento di fare una volta per tutte
chiarezza su questa benedetta commissione. Fino a quando l'assessore alla
cultura è stato Ballero, la "commissione" (cioè la maggioranza dei suoi
membri) ha bloccato tutte le proposte di unificazione: la mia come quella di
Corraine (altre non ce n'erano).
Quando poi all'assessorato è arrivato Pasquale Onida (di Sedilo) le cose
sono cambiate: il suo delegato Attilio Dedoni ha detto chiaro e tondo che
l'assessore richiedeva una standardizzazione tradizionale del sardo, nella
quale cioè alla grafia corrispondesse un'unica pronuncia. Questo punto
fondamentale, quindi, non l'ha stabilito la commissione, ma l'assessore
Onida, per bocca del suo delegato alla questione.
A quel punto, dato che l'unica proposta che rispondesse a quei criteri era
quella di Corraine, la maggioranza della commissione si è adeguata.
Onida, quindi, da arbitro si è trasformato in giocatore. Questo era suo
diritto e, pensandoci bene, anche suo dovere. Una standardizzazione è un
fatto politico e spetta quindi ai politici indicare le direttrici generali.
Ovviamente, il fatto che il corrainese sia così vicino al sedilese ha
giocato un ruolo importante.
È lecito quello che ha fatto Onida? Certo!
Da politico Onida ha fatto una scelta, rischiando, sbagliando e pagando il
prezo politico della sua scelta.
Onore a Onida!
È chiaro che Onida ha cercato di limitare il prezzo da pagare per la sua
scelta di parte e ha usato la "commissione" come una foglia di fico. Ma è
altrettanto chiaro che anche gli altri politici non erano degli sprovveduti
e gli hanno presentato il conto: Onida ha perso l'assessorato.
A quel punto, come tu sai bene, la maggioranza della commissione si è
dissolta: sparito Onida, sparito il consenso per il corrainese.
Secondo punto: una standardizzazione non è una partita di calcio che va
giocata entro i tempi regolamentari. Come tu sai bene, la maggioranza dei
membri della commissione si è in seguito schierata apertamente contro il
corrainese. Dire, come fa Corraine, che è successo troppo tardi, è
semplicemente ridicolo.
Mi chiedo se credi veramente a quello che dici: Corraine ha sempre
ridicolizzato l'idea di avere più di una pronuncia. Quando io sono arrivato
a proporre due pronunce lui diceva "Perché due e non cento?"
Io alla fine, nel tentativo di salvare capra e cavoli, sono appunto arrivato
a proporre i miei "emendamenti" alla LSU. Naturalmente, come Corraine ha
capito bene, questi "emendamenti" avrebbero stravolto lo spirito
imperialista del corrainese e avrebbero trasformato la LSU in una proposta
democratica. Ma chi ha in odio la democrazia non poteva accettarla.
La tua proposta, scusami davvero, è solo una parodia della mia.
Il fatto che ti abbiano dato spazio con questi emendamenti significa secondo
me due cose: (1) i corrainesi hanno capito di aver messo in piedi una
specie di Albania linguistica (il paese ultrastalinista completamente
isolato dal resto del mondo) e che non c'è possibilità di esportare il loro
modello oltre (solo nella provincia di Oristano, almeno finché l'assessore
alla cultura rimane un uomo del partito di Onida): (2) la tua proposta è
solo un'operazione estetica che non cambia la sostanza imperialista del
corrainese.
Il mio dispiacere, riguardo a questa tua avventura, non è che tu abbia
scelto per il corrainese (l'hai fatto anche in passato, e io sono venuto al
vostro congresso a Berlino), ma il fatto che tu ti sia prestato a questa
operazione di facciata, che ti sia offerto di fungere da ingranaggio nella
macchina propagandistica corrainese.
In poche parole: da un punto di vosta scientifico non ritengo la tua
proposta una cosa seria, e questo mi dispiace molto, visto che so quanto
siano grandi la tua intelligenza e la tua cultura.
Guido, ma sei tu che hai scritto questa frase?
Una standardizzazione, ripeto, è un'atto politico. Non si può essere
"neutrali" rispetto a una standardizzazione. Secondo, la neutralità non
esiste neanche nella scienza.
Tu ti sei schierato, e ti sei schierato a favore della "LSU". È tuo diritto
farlo, perché allora ti nascondi dietro una pretesa di neutralità che non
sta in piedi?
Tu hai scelto e adesso assumiti le tue responsabilità.
Ti conosco come uomo di grande onestà intellettuale, fino al limite della
spregiudicatezza, e proprio non capisco perché tu assuma una posizione così
debole.
Spero di essermi spiegato e spero che riesca a ripensare a quello che stai
facendo.