L’immigrazione sarda in Alto Adige risale prevalentemente agli anni 50 ed era rappresentata in grande parete da lavoratori assunti nelle aziende della zona industriale di Bolzano, soprattutto delle “Acciaierie”,o da componenti delle forze dell’ordine trasferiti in Provincia. Attualmente sono arrivate molte ragazze sarde a lavorare presso gli alberghi sudtirolesi e sono apprezzate per la loro grazia e compostezza, nonchè la riservatezza.
Nonostante la distanza geografica e la diversità culturale i sardi hanno saputo inserirsi in maniera proficua e costruttiva nel tessuto sociale altoatesino. Questo risultato è stato possibile, secondo il presidente del Circolo, Pietro Congiu anche in considerazione di alcune analogie caratteriali tra i sardi e l popolazione locale: la riservatezza, l’attaccamento al lavoro, la fedeltà alla parola data, il sentimento dell’onore.
Su queste basi sono nati spesso rapporti umani molto forti e durevoli nel tempo che hanno consentito alla comunità sarda dell’Alto Adige di crescere e di esprimere tutte le sue potenzialità in un arricchimento reciproco che ha dato numerosi frutti.
L’attività del Circolo “Eleonora d’Arborea” è rappresentata da una serie di iniziative di carattere ricreativo e culturale che comprendono conferenze sull’arte e la cultura sarda, feste gastronomiche molto frequentate e apprezzate, proiezioni di diapositive, serate folcloristiche con la partecipazione di gruppi musicali e di danzatori. Sono molti anche i “continentali”, termine con il quale vengono definiti tutti i “non sardi” che partecipano regolarmente alle attività del sodalizio.
L’ottimo inserimento nella società altoatesina non ha comunque allentato, negli oltre 200 soci del Circolo, il forte legame con la terra d’origine che, anche dopo decenni, dal cosiddetto “disterru”, l’emigrazione lontano dalla terra natìa, mantiene inalterata tutta la sua importanza. Sono molti infatti i sardi, e tra questi il presidente del Circolo, residente in Alto Adige dal 1952, che appena possono tornano, anche solo per una breve vacanza nella loro terra d’origine.
Per celebrare i 25 anni di attività del Circolo nel 2003 è stato pubblicato il volumetto “Sardi d’Alto Adige. Una comunità bene accolta” dello scrittore Paolo Pillonca, nel quale vengono narrate le storie più significative di alcuni dei componenti della comunità sarda della nostra provincia.
Dal testo emerge l’immagine di una comunità ricca di valori e di forti legami con la terra d’origine, orgogliosa delle proprie tradizioni che ha saputo trovare importanti punti d’incontro con la popolazione locale e che ha dato un contributo significativo alla crescita sociale ed economica dell’Alto Adige.
Tratto dalla rivista mensile della Giunta provinciale di Bolzano “Provincia Autonoma”